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Recensione de La fattoria degli animali di George Orwell

Recensione a cura di Leila Nappi

Titolo: La fattoria degli animali
Autore: George Orwell
Anno di pubblicazione: 1945

 

Introduzione

“La fattoria degli animali” è una fiaba dal grande valore simbolico. Come Orwell (vedi Aforismi di George Orwell) stesso spiegò, è essenzialmente “La storia di una rivoluzione andata male”.
Un libro che molti di noi hanno letto da piccoli senza aver ancora una formazione storica alle spalle ma comunque apprezzato per la semplicità e allo stesso tempo profondità dei fatti. La storia può effettivamente essere letta in entrambi i modi: come una semplice favola, o una vera e propria rappresentazione delle cause del fallimento del comunismo; in entrambi i casi si tratta di un’incredibile narrazione che racconta di come la natura umana e la diversità impedisce alla società (nel racconto, ma anche nella realtà) di raggiungere la pura eguaglianza.

 

Trama

La novella parla di un gruppo di animali di una fattoria che, stanchi di essere schiavi degli uomini (in particolare del loro padrone, il signor Jones), decidono di ribellarsi e stabilire il proprio modello di società, nella quale tutti gli animali vivranno in una condizione di eguaglianza.
Ogni animale lavorerà in base alle sue capacità, rispettando i bisogni altrui.
Fin dall’inizio è possibile cogliere alcune sottigliezze del perché il progetto non andrà a buon fine: ogni animale ha una personalità diversa e diverse caratteristiche fisiche, e mostreranno comportamenti che possono far ipotizzare quale sarà il loro futuro ruolo.
Anche se un attento lettore potrebbe notare questi dettagli, e la rivoluzione sembra fin dall’inizio mal impostata, l’ambizioso progetto parte con molto ottimismo e con regole e motti che proclamano l’uguaglianza, il rispetto, la fratellanza: i “Sette Comandamenti” degli animali, che se rispettati garantiranno pace e prosperità.

Chi riuscirà a rovesciare i comandamenti (“Tutti gli animali sono uguali” diventerà “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”) e ad avvantaggiarsi della situazione saranno i maiali, che attraverso la loro naturale propensione ad essere capi, il terrore e la propaganda, creeranno un’élite di maiali in grado di mantenere il resto della fattoria sotto controllo, e di far credere agli altri animali qualsiasi cosa.

 

Analisi

“La fattoria degli animali” può essere interpretata come un’analisi del regime sovietico, e/o  come una critica generale al totalitarismo e ai giochi di potere.
Per questa ragione, la storia finisce con una frase indimenticabile volta a suscitare domande e riflessioni sul passato e sul presente: "Gli animali da fuori guardavano il maiale e poi l'uomo, poi l'uomo e ancora il maiale: ma era ormai impossibile dire chi era l'uno e chi l'altro."

 

Galleria immagini:

Copertina de La fattoria degli animali

Disegno maiale fattoria degli animali

Citazione dalla fattoria degli animali: Tutti gli animali sono eguali ma alcuni sono più eguali degli altri

 

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