Aforismi e citazioni di Ugo Foscolo
Aforismi e citazioni di Ugo Foscolo
Io non so né perché venni al mondo, né come, né cosa sia il mondo, né cosa io stesso sia. E s’io corro ad investigarlo, mi ritorno confuso d’una ignoranza sempre più spaventosa.
La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte, e l’altro quarto, ai loro delitti.
Gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti.
Le laide e sciocche consuetudini sono la corruzione della nostra vita.
Armoniosi accenti - dal tuo labbro volavano, e dagli occhi ridenti - traluceano di Venere i disdegni e le paci - la speme, il pianto e i baci.
Temo che spogliandoli della magnificenza storica e della riverenza per l’antichità, non avrò molto a lodarmi né degli antichi, nè di me stesso. . . umana razza!
Credo che il desiderio di sapere la storia de tempi andati sia figlio del nostro amor proprio che vorrebbe illudersi e prolungare la vita unendoci agli uomini e alle cose che non sono più e facendole di nostra proprietà.
Gli uomini non potendo per se stessi acquistare la propria e l’altrui stima, cercano di innalzarsi, paragonando quei difetti che per ventura non hanno, a quelli che ha il loro vicino. Ma chi non si ubriaca perché naturalmente odia il vino, merita lode di sobrio?
In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre sorte: i pochi che comandano; l’università che serve; e i molti che brigano.
Colui che ama se stesso sopra ogni cosa non passa per la porta del regno dei cieli, allo stesso modo in cui il dito della sposa, se è ripiegato su se stesso, non entra nell’anello offerto dallo sposo.
La noia proviene o da debolissima coscienza dell’esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire, o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.
Quell’istinto ispirato dall’alto che costituisce il genio non vive che nella indipendenza e nella solitudine.
La noia proviene o da debolissima coscienza dell’esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire; o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.
Noi chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve.
Le sublimi anime passeggiano sopra le teste della moltitudine che oltraggiata dalla loro grandezza tenta di incatenarle o deriderle, e chiama pazzie le azioni ch’ella immersa nel fango non può ammirare e conoscere.
Io sono un pò intollerante e gli uomini un pò troppo importuni.
Sente assai poco la propria passione, o lieta o triste che sia, chi sa troppo minutamente descriverla.
L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, ma nel rappresentare con novità.
Il coraggio non deve dare diritti per soperchiare il debole.
un autore a caso