Aforismi e citazioni di Toto
Aforismi e citazioni di Toto
La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?
La donna si dà spesso, quando ha qualcosa da pretendere.
Signori si nasce, e io, modestamente, lo nacqui.
La vita è una lotta continua e discontinua.
A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
L’unica cura per l’acne giovanile è la vecchiaia.
Sono ormai all’età in cui si tirano le somme, e non ho fatto nulla. Sarei potuto diventare un grande attore, e invece, sui cento film e più che ho girato, ve ne sono degni non più di cinque, sei al massimo, il resto è tutto da buttar via. Ma anche se fossi diventato un grande attore, cosa sarebbe cambiato? Gli attori sono solo venditori di chiacchiere. Il falegname, almeno, costruisce qualcosa che dura: il tavolino che fabbrica continua a resistere, nel tempo, dopo di lui. Noi attori, al massimo, se abbiamo molto successo, duriamo una generazione.
Io prode? No, a me non mi prode nulla
Avete fatto caso che l’ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? .
Siamo uomini o caporali?
Nel dolore un orbo è avvantaggiato: piange con un occhio solo.
Non so leggere, ma intuisco.
Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
Io sono un uomo di mondo. Ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
Il coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega.
Quando ci sono i tumulti elettorali é meglio andare al manicomio: tra i pazzi é più tranquillo.
La donna è mobile, ed io mi sento mobiliere.
Mi batte il cuore. Perchè? Così. . . altrimenti sarei morto.
Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.
La mia faccia non mi è nuova, ce l’ho da quando sono nato.
Noblesse oblige: la nobiltà e obbligatoria.
È la somma che fa il totale.
Ma quale paura? Nel mio vocabolario non esiste questa parola, a meno che non si tratti di un errore di stampa.
È sempre meglio un vigliacco vivo che un eroe morto, soprattutto se il vigliacco sono io.
Io sono turco, turco dalla testa ai piedi, ho persino gli occhi turchini.
Non sono ancora cavaliere, ma non dispero.
Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.
In galera l’aria, quando riesce a passare, è ottima.
Credevo che mia moglie fosse una carogna, finche non ho visto la sua.
Questa è la civiltà: hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti.
A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?
Io prima di mangiare mi sento sempre un pò stupido.
Come è gentile per essere una parente: sembra un’estranea!
Io non so se l’erba campa e il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia.
La sua vita si svolge tra casa e chiesa. . . E va be, ma nel tragitto cosa succede?
Più conosco gli uomini e più amo gli animali.
Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiesero il bis.
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti più ti fanno male.
Se a Milano, quando c’è la nebbia, non si vede, come si fa a vedere che c’è la nebbia?
Non sono brutto ma mi arrangio.
un autore a caso