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Aforismi e citazioni di San Bernardo

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Aforismi e citazioni di San Bernardo

 

Non perdetevi nella sollecitudine per il corpo, che è eredità destinata ai vermi, ma concentratevi nella sollecitudine per l’anima, ch’è fatta a immagine di Dio.

Parecchie cose che pure non sono proibite finiscono per essere dannose perché impediscono decisamente il cammino verso la penitenza.

La tua forza è la sicurezza della buona coscienza: r ivestiti di questa forza, te ne supplico, perché essa è gioia per il signore.

Cerca o uomo di capire il piano di Dio e riconosci che è un piano di sapienza e di misericordia.

Nella misura in cui conosciamo, almeno in parte, la felicità che i santi ricevono come ricompensa, potremo poi sforzarci di mettere i nostri passi sulle loro tracce con una più grande attenzione.

Manca di tutto chi pensa che non gli manchi nulla.

La superbia è il più grave dei peccati; ed esso si manifesta quando dei beni ricevuti si usa come se fossero originari in noi e dopo aver ricevuto il beneficio ci si arroga la gloria.

Cibo veramente dolce e soave è la carità, che solleva gli uomini affaticati, dà forza ai deboli, gioia a chi è nella tristezza.

Abbi la fede, abbi la pietà, abbi la sapienza, quella dei santi che è il timor di Dio, ed avrai quel che ti appartiene, avrai l’intero fondo paterno… La virtù è il fondo più prezioso.

L’obbedienza è l’altare di bronzo sotto al quale è scavata una fossa in cui arde di continuo un fuoco. La fossa è il simbolo dell’umiltà, il fuoco della carità.

L’implorazione è un tipo di intensa preghiera rivolta al cielo, quando cioè l’uomo, non ritenendo di essere in sé nulla, in una circostanza disperata scongiura il cielo.

Pensa a Dio tuo creatore, pensalo come benefattore, pensalo padre, pensalo Signore.

Vi sono gli Angeli e gli Arcangeli che ci assistono, ma Dio ci è più vicino, perché non solo ci è accanto, ma è in noi.

Ognuno deve amare il prossimo come se stesso, al fine d’indurre, con le buone opere, o con il sapere, o con l’autorità correttiva, tutti quelli che può ad adorare Iddio.

In quanto era uomo, poté morire; in quanto era giusto, non aveva ragione di morire.

Se saremo trovati umili germoglieremo anche noi come gigli e fioriremo in eterno davanti al Signore.

Due cose sono necessarie perché l’occhio interiore sia veramente puro: la carità nell’intenzione e la verità nella scelta.

Gli angeli si nutrono della visione divina, s’inebriano di dolcezza, si saziano d’amore.

Non può sgorgare un limpido ruscello da una fonte torbida né, da uno spirito impuro un puro pensiero.

Senza confessione il giusto è giudicato ingrato e il peccatore è considerato addirittura morto.

Di che cosa può avere timore colui al quale il vivere è Cristo e il morire un guadagno? Vive fiducioso e volentieri per Cristo; ma ancor più desidera annientarsi ed essere con Cristo: questa è infatti la cosa migliore.

Chiunque voglia davvero piacere a Dio, deve risplendere in castità e carità.

Chi vuol avere la carità abbia un cuore puro, una buona coscienza, una fede sincera.

Le menti pacifiche riescono a rendersi superiori alle perturbazioni dei vizi e al tumulto delle umane faccende.

La purezza fa ottenere tre cose: lo spirito di libertà, la gioia della sicurezza, la fermezza della carità.

L’Angelo sta in noi per suggerire il bene, non per operarlo; per esortarci al bene, non per attuarlo, Dio invece è dentro di noi per muoverci al bene, per infonderlo o meglio ancora è lui stesso che si infonde in noi e partecipa con noi, in modo che si può affermare senza timore che egli fa un solo spirito con il nostro.

Il proposito dei monaci è di ricercare non la Gerusalemme terrena, ma quella celeste.

Ciascuna anima si valuta dal grado di carità che possiede, in maniera tale, per esempio, che è grande quando ha una grande carità, piccola quando ne ha poca e se non ne affatto è nulla.

L’Angelo pertanto è con l’anima, Dio è nell’anima. L’Angelo sta nell’anima come un compagno, Dio vi sta come la vita.

Non lasciarti attrarre dalle lusinghe, non lasciarti sedurre dalle cose fallaci, non lasciarti scuotere dalle ingiurie, questo è amare con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.

I giusti sono come alberi che piantati in questo mondo in mezzo alla Chiesa, debbono produrre duraturi frutti di vita.

Senza dubbio la vita di verginità è una vita angelica e coloro che non sposano né sono sposati saranno come gli angeli di Dio.

La fatica, l’oscurità, la povertà volontaria, queste sono le insegne dei monaci, queste sono il mezzo per nobilitare la vita monastica.

La ragione e la giustizia naturale stimolano l’uomo a darsi tutto a Colui dal quale a ricevuto tutto.

La vita dell’uomo sulla terra è tutta una tentazione. E allora se la nostra esistenza è talmente piena di pericoli da poter essere definita una prova incessante, abbiamo bisogno della più vigilante prudenza e preghiera continua, per non cadere.

In quale vaso, soprattutto, sarà riversata la grazia? Se la fiducia contiene la misericordia e la pazienza la giustizia, quale altro recipiente potremo noi presentare, che sia idoneo a raccogliere la grazia? Si tratta di un balsamo purissimo che esige un vaso solido. E quale vaso più puro e più solido di un cuore umile?

Il cuore dell’uomo che ancora si diletta a peccare e non vuole cambiare la propria misera attitudine con un proposito migliore, viene, dai propri vizi reso incapace di ricevere la grazia.

Non perché il corpo perisce, l’anima muore; al contrario, invece, “l’anima che ha peccato, morirà ”.

Devo veramente amare molto colui per il quale esisto, vivo e ragiono.

Talvolta il Cristo si serve della contemplazione per visitare l’anima: non in modo da infondervisi tutto, ma in modo di offrire un po’ del gusto di Sé; non per adempiere un desiderio, ma per attirare un sentimento.

Chi vuole sentire la voce di Dio si ritiri in solitudine.

La virtù sta nel mezzo tra i vizi, e quindi ha bisogno di una accurata potatura, non solo, ma di una circoncisione. Altrimenti c’è da temere che stretta tutt’intorno e rosa dai vizi, mentre tu non te ne accorgi essa languisce poco a poco, e se quelli aumentano viene soffocata.

Né c’è da stupirsi: di che cosa avrebbe dovuto arrossire? Egli che così ci lavò dai peccati, non di certo come lava l’acqua che conserva le lordure, ma come il raggio del sole che asciuga e si mantiene puro? È, allora, la sapienza di Dio che si estende dappertutto in forza della sua purezza.

Cercare e aver gusto per le cose terrene, è una gobba dell’anima e, al contrario, meditare e desiderare le cose di lassù è rettitudine.

Lo Spirito Santo rifugge dalla finzione, perché è Spirito di verità.

Se insorgono i venti delle tentazioni e ti incagli tra gli scogli delle tribolazioni, guarda alla stella, invoca Maria. Se sei spinto qua e là dalle onde della superbia, dell’ambizione, della calunnia, dell’emulazione, guarda la stella, invoca Maria.

Affrettativi dunque a divenire poveri in ispirito e mancanti di beni, sì che il Signore sia sollecito di voi.

Come distrutta una volta la morte, ritorna la vita, così, una volta cancellato il peccato, ritorna la giustizia.

Dentro di noi c’è un castello nemico: è la nostra volontà, le mura di questo sono l’ostinazione, la torre è la superbia, le armi sono i cattivi pensieri, le scorte sono i cattivi compiacimenti.

La misericordia è infatti un sentimento che non è regolato dalla volontà e non è soggetto alla ragione, a meno che uno non se la trascini appresso con uno slancio volontario; è la misericordia stessa a soggiogare da sé con un moto irresistibile gli animi ben nati obbligandoli a compassionare gli afflitti.

Se non vogliamo più peccare, se vogliamo santamente vivere in Cristo è necessario che sopportiamo la persecuzione.

Esaminiamo la nostra condotta e le nostre inclinazioni e ponderiamo attentamente tutti i pericoli.

La vita di Cristo è per me una regola di vita, la sua morte è il mio riscatto dalla morte. La prima ha edificato la mia vita, quest’altra ha distrutto la mia morte.

Cerca di conoscerti per godere tra le inevitabili difficoltà il conforto della coscienza, e ancor più per sapere quel che ti manca.

La virtù è grande e rara davvero quando tu, anche se compi grandi cose, non ti reputi grande, e quando la tua santità, nota a tutti, a te solo è nascosta.

Quanto grande è la gloria data all’umiltà se anche la superbia stessa desidera rivestirsene perché non abbia a cadere nel disprezzo.

E a chi vuole pregare è comandato di entrare nella camera, per tenere il segreto. Questa è una misura di cautela, perché a quelli che pregano pubblicamente l’umana lode non porti via il frutto dell’orazione e ne renda vano l’effetto.

Che cosa può offrire la figura di questo mondo che passa, che possa uguagliare la bellezza di quell’anima che, spoglia del vecchio uomo terreno si è rivestita dello splendore di quello che è del cielo, adorna di ottimi costumi come di monili, più pura ed eccellente dell’etere, più splendida del sole?

È un gran bene cercare Dio, io non lo considero secondo, a nessuno dei beni dell’anima. È il primo tra i doni.

Chi infatti si pente davvero non respinge la durezza della penitenza, ma accoglie pazientemente nel silenzio della sua coscienza, tutto quello che gli viene imposto in ragione della sua colpa.

Ognuno di voi che, non solo sopporta le infermità dei fratelli, sia corporali che morali ma inoltre, se gli è lecito, se gli è possibile, li aiuta con i suoi servizi, li conforta con le parole, li indirizza con i consigli, e se non può far questo a causa della disciplina, per lo meno non cessa di venire incontro ai deboli con la preghiera: chiunque, dico, tra di voi opera tali cose, spande veramente un buon odore tra i fratelli, e un odore di ottimi unguenti.

Dopo il pasto, si prende una bevanda, che aiuta la digestione e ammorbidisce quei cibi che erano asciutti. Questa bevanda, che rallegra l’anima è la preghiera.

L’amore è causa della ricerca, la ricerca è frutto dell’amore e ne dà anche la certezza.

Se qualcuno vuole arrivare alla contemplazione deve necessariamente esercitarsi prima nelle opere buone.

Alla purezza sono necessarie tre cose: l’integrità dell’azione, la semplicità dell’intenzione, la costanza della devozione.

E come la morte di quest’uomo ha potuto valere per quella di un altro? Per il fatto che era anche giusto.

Cercare il regno di Dio e invocarlo contro la tirannia del peccato è lo stesso che assuefarti al giogo del pudore e della sobrietà, anziché lasciar regnare il peccato nel tuo corpo mortale.

Vengano, quindi, senza indugio disperse le nazioni che vogliono la guerra e siano scacciati coloro che ci minacciano e siano sbaragliati dalla città del Signore tutti gli operatori di iniquità che tentano di rapinare le inestimabili ricchezze del popolo cristiano riposte in Gerusalemme, di profanare le cose sante e di possedere per diritto di eredità il santuario del Signore.

Il fuoco del vasaio mette a prova il vaso di argilla e la tribolazione fa distinguere i veri penitenti.

Ma vi è anche una certa bellezza razionale dell’anima e una sua immagine spirituale, e questa è eterna, perché è immagine dell’eternità.

La preghiera sta nella purezza e nel desiderio del cuore, non nell’abbondanza di parole: infatti una cosa è la lunga preghiera, un’altra il sentimento costante.

Fratelli finché siamo quaggiù sosteniamo la nostra fede, e se non ci è possibile vedere le meraviglie riservate a noi nell’altra vita, contempliamo almeno quelle che per noi sono state fatte in terra.

Se dunque rimettere i peccati è possibile all’Onnipotente, è possibile a lui solo, contro il quale si è peccato, ebbene beato l’uomo al quale Dio non imputerà il peccato. Sappiamo, pertanto, che il Cristo, per la potenza della sua divinità, ha potuto liberarci dai peccati.

Quale sicurezza nella vita quando la coscienza è pura!

Prega per me, figlio mio, fratello e compagno, e tu, chiunque sia, che avanzi con me nel viaggio verso il Signore. Prega l’onnipotente che corrobori il mio stesso viaggio, in modo che il mio cammino non sia quello della superbia.

L’uomo spirituale, fa precedere tre considerazioni ad ogni sua opra: primo se essa è lecita, poi se è conveniente, infine se è utile. Secondo la concezione cristiana, è conveniente solo quel che è lecito, e utile solo quel che è conveniente e lecito.

È un buon ornamento dell’anima la confessione che netta il peccatore e rende ancora più netto il giusto.

Se l’ira, l’avarizia, la concupiscenza della carne scuotono con violenza la navicella del tuo spirito, guarda a Maria.

Devi credere che non puoi ottenere il perdono dei peccati se non per la misericordia di Dio; che non puoi fare alcuna opera buona se non sei assistito da Dio stesso; infine che non potrai meritare la vita eterna con le tue opere, se egli non te la desse come dono gratuito.

L’umiltà è la virtù per mezzo della quale l’uomo, per una esatta conoscenza di se stesso, si svilisce al suo proprio cospetto.

Due, infatti, sono i mali che da soli o massimamente militano contro l’anima: l’amore delle vanità del mondo e l’amore smodato di se stesso.

Il Signore ascolta chi l’ascolta e parla a chi gli parla.

La virtù della discrezione, senza il fervore della carità, resta inerte e il fervore veemente, non temperato dalla discrezione, corre al precipizio. Perciò è da lodare colui al quale non manca nessuno dei due.

Se nella tua attività non agirai in unità di spirito, essa non sarà accetta a Dio.

Buon fondo è l’umiltà sulla quale ogni edificio spirituale, che vi è costruito, si sviluppa in tempio di Dio. Per mezzo dell’umiltà non pochi riuscirono ad espugnare le porte delle città nemiche. Quale virtù infatti al pari di questa ha tale forza da abbattere la superbia dei demoni e la tirannia degli uomini?

Il pericolo o la vittoria del cristiano si valutano dalla disposizione del cuore e non dalla fortuna. Se il motivo per cui si combatte è buono, il risultato della battaglia non potrà essere cattivo, così come non sarà giudicato buono l’esito di un combattimento intrapreso quando non sarà preceduto da una buona causa e da una intenzione giusta.

Chi non si cura di progredire di virtù in virtù, sappia bene, chiunque egli sia, che è fermo, anzi addirittura retrocede, poiché nelle vie dello spirito non andare avanti equivale ad andare indietro.

Che cosa muove alle guerre e accende i contrasti, se non una collera irragionevole, la frenesia di vanagloria, oppure la brama di ricchezze terrene? Per motivi di tal genere non vale di certo la pena né di uccidere né di essere uccisi.

Signore Gesù, togli tutto ciò che di scandaloso si trova nel tuo regno, che è l’anima mia… L’avarizia, infatti, rivendica in me la sua dimora, la presunzione brama di tenermi soggiogato; la superbia vuole regnare in me; la lussuria… la calunnia, l’invidia, l’ira si combattono tra di loro dentro di me.

Colui che umilmente pratica l’autentica obbedienza ha imparato a non disprezzare neppure le cose minime, mentre ha imparato allo stesso tempo a dedicare la massima cura alle cose effettivamente importanti.

Applicatevi all’umiltà che è fondamento e custodia della virtù seguitene le tracce perché essa sola può farvi salvi.

In noi non venga trovata soltanto la pratica esteriore perché vale poco ma ci sia la pietà utile a tutto, e l’esercizio interiore.

Cristo in quanto Dio ha potuto rimettere i peccati, e in quanto uomo morire e poiché era giusto morendo saldare il debito della morte, e così da solo poté bastare per la giustizia e la vita di tutti, dal momento che il peccato e la morte da uno solo si trasmisero a tutti.

Infatti tutte le cose che quelle che splendono agli occhi del corpo sembrano vili brutte, paragonata alla bellezza interiore di un’anima santa.

Vi sia, l’animo virile nel proposito di perseveranza, vi sia una castità verginale nella continenza, e h semplicità e l’umiltà del bambino nella coscienza.

È buona la strada dell’umiltà, perché attraverso di essa si cerca la verità, si acquista la carità, si partecipa ai frutti della sapienza.

L’uomo di fede affronti virilmente la lotta in questo mondo, e con animo forte sopporti qualunque persecuzione.

Chi di noi è disposto a cacciar fuori il diavolo dal suo cuore, a lottare contro i propri vizi e concupiscenze, affinché nel suo corpo mortale non regni il peccato, ma vi regni Gesù, adesso con la sua grazia e in eterno con la sua gloria?

Non è veramente una piccola prova di virtù conservarsi buono tra i cattivi, e mantenere il candore dell’innocenza e la soavità dei costumi tra i maligni, soprattutto se ti mostri pacifico con quelli con odiano la pace, e amico con i nemici.

Cos’è Dio? Egli è la volontà onnipotente, la forza e la benevolenza infinita, la luce eterna, la ragione immutabile, la suprema beatitudine. Egli crea le anime per comunicare loro la propria vita. Le forma alla bontà, le guida alla saggezza, le irrobustisce nella virtù, le visita per consolarle, le illuminami perché lo conoscano, le conserva per l’immortalità, le colma de felicità.

Infelice sarebbe la vittoria con la quale tu hai la vittoria su un uomo, ma soccombi al peccato, e invano ti vanterai di averlo sconfitto, mentre, al contrario, proprio tu sei sopraffatto dall’ira e dall’orgoglio.

Si deve fuggire l’oziosità, madre di frivolezze, matrigna delle virtù.

Non può la virtù crescere di pari passo con i vizi. Perché essa prosperi devi togliere le cose superflue perché nascano quelle salutari. Sia potata la cupidigia e sarà rinforzata la virtù.

Sii saldo nella fede, dignitoso nella maestà, e dimostrerai di imitare Iddio.

Ogni volta che pecchiamo nasciamo dal diavolo.

Chiunque ha la parola sulle labbra e non nel cuore, è un furbo o un vanesio; chiunque, invece, l’ha nel cuore e non sulle labbra, è orgoglioso o vile.

Fratelli miei considerate gli angeli, vostri intimi amici, fateli oggetto di un’assidua considerazione e stabilite un dialogo devoto con loro che vi assistono e confortano giorno e notte.

Le lacrime dei penitenti sono il loro vino, giacché il dolore della contrizione è per essi sapore di grazia, gusto d’indulgenza, giocondità della riconciliazione, sanità dell’innocenza riacquistata, soavità della coscienza tornata serena.

Come sale segreta nella notte l’orazione, alla presenza di Dio solo e del santo angelo che la riceve per presentarla all’altare del cielo!

La fonte della vita è certo la carità e non si può dire che un’anima viva quando non si disseta ad essa.

Parlare di una vergine è parlare di umiltà; se non puoi dunque imitare la verginità dell’umile, imita l’umiltà della vergine.

Non solo occorre tener conto del luogo, ma anche del tempo quando si vuole pregare. Il tempo del riposo è più comodo e più adatto, specialmente quando il sonno della notte produce un profondo silenzio. Allora l’azione è più libera e più pura: Alzati nella notte, quando cominciano i turni delle sentinelle, effondi come acqua il tuo cuore davanti al Signore tuo Dio.

Felice colui che ordina le passioni del suo corpo per la giustizia, in modo che tutto ciò che patisce lo patisce per il Figlio di Dio.

Leva il tuo pensiero più in alto, se puoi, e Dio ne sarà glorificato. Dio non è determinato da forma: è la forma stessa. Non è una tendenza dell’animo: egli è la pienezza di ogni desiderio. Non è un essere composito: è assolutamente semplice.

Impara, o cristiano, da Cristo come tu debba amare Cristo. Impara ad amare con dolcezza, con prudenza, con fortezza; con dolcezza per non essere allettati, con prudenza, per non essere ingannati, con fortezza, per non essere oppressi dalle cose del mondo.

Il nostro profitto consiste nel non illuderci mai di essere arrivati, ma nel protenderci sempre in avanti, nello sforzarci senza sosta verso il meglio, mettendo le nostre miserie davanti agli occhi della divina misericordia.

L’uomo è in Dio dall’eternità, in quanto dall’eternità è amato da Dio.

La fede purificherà l’occhio che l’impietà aveva turbato, l’obbedienza riaprirà l’occhio che la disobbedienza aveva reso cieco.

Dopo il cibo e la bevanda affinché il malato guarisca completamente, bisogna accordargli la tranquillità e il sonno, cioè il gusto della contemplazione.

Questi sono Pietro e Paolo, i due grandi luminari che Dio collocò nel corpo della sua Chiesa come duplicata luce dei suoi occhi. Questi mi sono stati dati per maestri e mediatori a cui io mi posso consegnare sicuramente, perché mi manifestano il cammino della vita, e con la loro mediazione potrò salire a quel mediatore che venne a pacificare, per il suo sangue le cose che stanno nel cielo e quelle che stanno sulla terra.

Tu, chiunque tu sia, che nell’instabilità continua della vita presente, ti accorgi di essere sballottato tra le tempeste più che camminare sulla terra, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella, se non vuoi essere spazzato via dagli uragani.

Viviamo perciò all’ombra di Cristo noi che camminiamo nella fede e ci nutriamo della sua carne per avere in noi la vita. La carne di Cristo è infatti vero cibo.

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi (Mt 11. 28). "Venite", dice. Dove? Da me, dalla verità. Per dove? Attraverso l’umiltà.

Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto e pieno affetto del cuore, amalo con tutta la vigilanza e circospezione della ragione, amalo anche con tutte le forze, tanto da non temere neppure di morire per amor suo.

Le realtà che stanno sopra di noi, non possono essere insegnate con la parola, ma rivelate dallo Spirito. Quel che la parola non riesce ad esprimere, lo cerchi la considerazione, lo chieda la preghiera, lo meriti la vita, l’ottenga la purezza.

Affinché la nostra santificazione sia perfetta studiamoci d’avere non soltanto l’umiltà di cuore, ma anche la mansuetudine e affabilità.

Ma come ha potuto morire colui che era Dio? Per il fatto che egli era anche vero uomo.

Non appena uno si pente, già allora la misericordia divina lo precorre: ma quella misericordia non entrerà nella sua anima se non lo aiuterà la verità della sua confessione.

Desidero che tu non chiuda gli occhi sul tuo comportamento nelle sventure. Rallegrati, se sai sopportarle con fermezza e se sai compatire quelle degli altri; è un segno di cuore retto.

Agisci sempre con riflessione: gli angeli sono presenti ovunque tu possa venir a trovarti. In qualsiasi rifugio, in ogni angolo di questo mondo, anche nel più nascosto, abbi rispetto del tuo angelo custode.

Colui che prega si trova libero da ogni spirito d’inganno, parla apertamente e con purezza, libero da ipocrisia e con ciò scopre per intero la sua piaga al medico, in modo ch’essa possa esser risanata.

La virtù preminente delle persone pie è l’umiltà, ma quella vera, quella che sa tenersi lontana dalla menzogna e dalla disobbedienza.

Sappiamo che è grazie ai nostri digiuni, alle vigilie, alla continenza e alle opere di misericordia e alle altre esercizi di virtù, che il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno, poiché il proposito incurvato dalle preoccupazioni terrene, a poco a poco dal basso risorge verso l’alto e il sentimento, che langue per i desideri della carne, gradatamente si irrobustisce all’amore dello spirito; e la memoria, ch’è insozzata dalla bruttura delle vecchie opere, resa candida dalle nuove e buone azioni di giorno in giorno, gioisce di più.

I tre ostacoli che intorpidiscono l’occhio dell’intelligenza e lo escludono dalla contemplazione della vera luce sono: le tenebre dei peccati, il ricordo dei peccati, la preoccupazione per l’attività terrena.

“Abbi pietà della tua anima e sarai accetto a Dio”. Pertanto colui che è cattivo con se stesso, con chi sarà buono?

La virtù si acquista nella pace, si mette alla prova nelle tribolazione, si celebra nella vittoria.

Non vi sviate nelle esteriorità, indugiando sulle vanità e follie del secolo, ma, tornando entro di voi, penetrate nel vostro cuore, dove senza dubbio è il regno di Dio. E che cos’è questo regno? La sana e libera volontà dell’uomo, che si conforma talmente alla volontà di Dio.

Ciò che nel momento presente è una tribolazione effimera e leggera crea in noi un momento eterno di gloria di una sublimità senza paragone, perché ci volgiamo a guardare non ciò che è visibile, ma ciò che non lo è.

Più l’anima ama Dio, in maggior misura non cerca come ricompensa del suo amore nient’altro che lo stesso Dio; o se cerca qualcos’altro, ama certamente questo non Dio.

Tutto quel pò di sapienza e di virtù che credi di avere, attribuiscilo a Cristo, virtù e sapienza di Dio.

La perfezione consiste nel ardere e risplendere della carità.

Quattro sono le cose che conferiscono la vera umiltà: la scarsa importanza attribuita alle buone opere, l’abitudine alla modestia, il confronto con chi è migliore, il giudizio del Creatore.

Se avessi la volontà di uccidere un altro e ti accadesse invece di essere ucciso, morirai come omicida.

Le vere ricchezze, dunque, non sono i beni di questo mondo, ma le virtù, che la coscienza porta con sé per essere ricca in eterno.

La massima scienza è conoscere Dio.

Quanto più l’anima ama Dio, non cerca come ricompensa del suo amore, nient’altro che lo stesso Dio.

Quando ti senti preso dal torpore, dall’accidia o dal tedio, non perdere la fiducia, né desistere dall’applicarti alle cose spirituali; va in cerca di una mano che ti aiuti.

Come piace a Dio quell’anima in cui l’umiltà aggiunge pregio alla verginità e la verginità adorna l’umiltà.

La fede non può sbagliare, la fede che abbraccia le cose invisibili non sente la povertà del senso e va oltre i confini dell’umana ragione, il corso della natura e i termini della esperienza.

Che cos’è l’avarizia? Un continuo vivere in miseria per paura della miseria.

Ogni volta che noi sopportiamo qualcosa di grave, dobbiamo bere con gioia quel calice che il Signore ci passa.

Guarda alla terra, per conoscere te stesso. Essa ti darà la tua vera immagine, perché terra sei e in terra ritornerai.

Il giogo di Cristo è anche un peso, un peso addirittura insopportabile, se manca l’unione con lo spirito di Cristo.

Sii semplice, non soltanto senza inganno e senza frode, ma anche senza lasciarti prendere dalla molteplicità delle occupazioni, affinché tu possa conversare con colui la cui voce è dolce e il cui volto è leggiadro.

La domanda di grazia è un ampliamento della preghiera, allorché si prega per aver forza, tanto per sé quanto per gli altri.

Conserva le parole del Signore allo stesso modo che conservi il cibo del tuo corpo. Esse infatti sono pane vivo e cibo della mente.

Il mondo è pieno di spine; ve ne sono in terra, e nell’aria, ve ne sono nella tua carne. Vivere tra queste e non restare offesi è effetto della divina potenza, non della tua forza.

La coscienza è un vaso incontaminato e incrollabile, atto a conservare i segreti, chiuso ad ogni insidia, inattaccabile da qualsiasi violenza, impermeabile ad ogni occhio e ad ogni mano, fatta eccezione però allo Spirito che scruta anche le profondità di Dio.

impara a pregare Dio, impara a sollevare il cuore insieme con le mani, impara a dirigere al cielo gli occhi supplichevoli e a presentare per ogni necessità la tua faccia degna di misericordia al Padre della misericordia.

Uomo di fede è colui che non a se stesso crede, né in sé spera, reputandosi un vaso di nessun valore, ma sa rinunziare alla sua vita per custodirla nella vita eterna.

Ogni volta che sentirai avvicinarsi qualche prova o incombere la minaccia delle tribolazioni, invoca la tua sentinella, la tua guida, il protettore che Dio ti assegnò per il tempo del bisogno e dall’afflizione.

La perseveranza aggiunge vigore alle forze, dà compimento alle virtù, nutre il merito, fa da tramite al premio. È la sorella della pazienza, la figlia della costanza, l’amica della pace, il nodo in cui si stringono le amicizie, il legame di tutti quelli che hanno uguale sentimento, il baluardo della santità.

La buona coscienza è la maggior ricchezza. Che cosa v’è in terra di più dovizioso e di più dolce? Che cosa di più tranquillo e di più sicuro? La buona coscienza non teme i danni materiali, le parole ingiuriose, i tormenti del corpo, dato che la stessa morte anziché rovesciarla la innalza.

Tre cose rafforzano e rendono stabile l’obbedienza: l’umiltà, il disprezzo del mondo e la costanza.

Perciò chiunque voglia fissare il suo occhio interiore nella contemplazione di Dio, è necessario che prima egli lo purifichi da questo triplice male. E sappia che c’è un triplice rimedio a questa triplice malattia: la prima malattia si cura con la confessione, la seconda con la preghiera, la terza con il silenzio.

Custodisci la Parola di Dio in modo che scenda nel profondo della tua anima e si trasformi nei tuoi costumi. Nutriti di questo bene e ne trarrà delizia e forza la tua anima.

Lì, nel monastero, ci si occupa di Dio, si rispetta e si garantisce la continenza, si custodisce la disciplina, si attende alle sante letture. Il silenzio è ininterrotto e il perenne riposo da ogni chiasso di faccende mondane obbliga a meditare sulle cose del cielo.

Allontanare da te la confessione, il solo rimedio che ti rimane dopo il peccato, è covarti nel tuo intimo il fuoco piuttosto che scuoterlo da te.

Chi di voi non ha sperimentato molte volte la gioia di una buona coscienza, chi non ha gustato il sapore della castità, dell’umiltà, della carità. Quando cerchiamo la gioia in queste cose, sicuramente cerchiamo la gioia nel Signore.

Il superbo scusa il suo peccato, l’umile se ne accusa, consapevole che Dio non giudica due volte lo stesso peccato e che, se saremo capaci di giudicare noi stessi, non saremo giudicati.

I fiori sono preziosi per la bellezza, per il profumo, per la speranza del frutto cioè per una triplice qualità. Dio considera anche te un fiore, e in te si compiace se trova la bellezza di una vita onesta, la fragranza di una buona fama, il desiderio rivolto al premio futuro. Infatti il frutto dello spirito è la via eterna.

Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria. Maria sia sempre sulle tue labbra e nel tuo cuore: e per impetrare il soccorso della sua preghiera, non dimenticare i suoi insegnamenti.

Gli angeli custodi vegliano ora sui nostri passi; e appena saremo giunti al termine della vita ossia conclusasi la fase terrena, essi ci solleveranno ancora sulle loro mani.

Risplende bene chi è acceso dal proprio fuoco interiore.

Prepara dunque i rivi della grazia divina, abbatti gli argini dei pensieri terreni e superbi, conformati al Figlio dell’uomo, e non al primo uomo Adamo, perché la sorgente della grazia non sale al cuore dell’uomo carnale e terreno.

Il superbo non avendo coscienza di come sia terribile cadere nelle mani del Dio vivente, esplode facilmente in espressioni di malizia per giustificare i suoi peccati.

Ogni qual volta, tu, combattendo nella cavalleria profana, ti getti nella mischia, hai da temere di uccidere te stesso nell’anima, mentre uccidi il tuo nemico nel corpo, oppure hai da temere forse tu di essere ucciso dallo stesso nemico insieme nel corpo e nell’anima.

In Cristo Gesù c’è la sorgente di tutte le virtù e di tutte le scienze.

Qualunque sia l’offerta che ti prepari a fare a Dio, ricordati di affidarla a Maria, affinché per lo stesso canale attraverso il quale la grazia giunse sino a noi, ritorni a Dio, largitore di ogni grazia.

Veda poi l’anima mondana, veda e intenda che tutte le gioie di questo mondo finiscono nel pianto.

Chi confida nel Signore non perché buono con lui ma perché è assolutamente buono, è colui che ama veramente Dio in nome di Dio e non in vista di se stesso.

Senza dubbio la preghiera è il mezzo più conveniente per cercare Dio e più facile per trovarlo.

Come la luce splende invano davanti agli occhi ciechi o chiusi, così l’uomo carnale non percepisce le cose dello Spirito di Dio.

 

un autore a caso

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