Aforismi e citazioni di Samuel Beckett
Aforismi e citazioni di Samuel Beckett
Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
Non diciamo male della nostra epoca, non è più disgraziata delle altre. Non ne diciamo neanche bene. Non ne parliamo.
L’uomo di buona memoria nulla ricorda, perché nulla dimentica.
Ci danno la vita a cavallo di una tomba. Il giorno splende in un istante; ed è subito notte.
La lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.
Si lamenta della scarpa, quando dovrebbe lamentarsi del piede.
Il sole risplende: non ha altra scelta, nulla di nuovo.
Dove sono, non lo so, non lo saprò mai, nel silenzio non lo sai, devi andare avanti, anche se non posso avanzare, andrò.
Niente è di più ridicolo della disgrazia, altrui naturalmente.
Non c’è niente di più comico dell’infelicità.
Tutte le arti si assomigliano - un tentativo per riempire gli spazi vuoti.
Lavoro con incapacità e impotenza
È un suicidio vivere all’estero. Ma come sarebbe essere a casa? Un persistente disfacimento.
Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano.
Niente è più reale di niente.
Che cosa so del destino dell’uomo? Potrei dirvi di più a proposito dei ravanelli.
La nascita fu la sua morte.
Le donne sono straordinarie con la loro mania di far dormire gli altri nel modo in cui loro gli rifanno il letto.
Questo è ciò che potrebbe essere l’inferno: una piccola chiacchierata al mormorio del Lete riguardo ai bei tempi andati, quando preferivamo essere morti.
La migliore ragione che si può dare per credere è che così è più divertente. Non credere è una noia. Noi non ci preoccupiamo di cambiare. Semplicemente non possiamo sopportare di annoiarci.
Tutti siamo nati matti. Qualcuno lo rimane.
La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
Le idee si assomigliano in modo incredibile, quando si conoscono.
Solo sedendo e riposando l’anima diventa saggia.
un autore a caso