Aforismi e citazioni di Michel Foucault
Aforismi e citazioni di Michel Foucault
Non esiste una sola cultura al mondo in cui sia permesso di fare tutto.
L’amore deluso nel suo eccesso, e soprattutto l’amore ingannato dalla fatalità della morte, non ha altro esito che il suicidio.
È un luogo comune affermare che la Riforma ha portato a una laicizzazione delle opere nei paesi protestanti. Ma incaricandosi per conto proprio di tutta questa popolazione di poveri e d’incapaci, lo stato o l’amministrazione pubblica preparano una nuova forma di sensibilità alla miseria; sta per nascere un’esperienza del patetico che non parla più di una glorificazione del dolore, né di una salvezza comune alla Povertà e alla Carità, ma che intrattiene l’uomo unicamente nei suoi doveri verso la società e indica nel miserabile, a un tempo, un effetto del disordine e un ostacolo all’ordine. Non si tratta dunque più di esaltare la miseria nel gesto che le porta sollievo, ma, semplicemente, di sopprimerla. Se si rivolge alla Povertà come tale, anche la Carità è disordine.
Si è costruito un sapere sul corpo con discipline militari e scolastiche. È solo a partire da un potere sul corpo che un sapere fisiologico, organico era possibile.
Come archeologo del pensiero umano sostengo che è facilmente dimostrabile che l’uomo è un’invenzione di data recente.
Mai la psicologia potrà dire sulla follia la verità, perché è la follia che detiene la verità della psicologia.
La libertà di coscienza comporta più pericoli dell’autorità e del dispotismo.
L’uomo non può darsi nella trasparenza immediata e sovrana di un cogito.
Forse oggi l’obiettivo principale non è di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare.
Gli uomini credono di morire perché si ammalano mentre si ammalano in quanto mortali.
All’inizio di questo secolo le ricerche psicoanalitiche, linguistiche e poi etnologiche hanno spossessato il soggetto delle leggi del suo piacere, delle forme della sua parola, delle regole della sua azione, dei sistemi dei suoi discorsi mitici.
Se nel sonno la coscienza si addormenta, nel sogno l’esistenza si sveglia.
Dall’uomo al vero uomo, la strada passa per l’uomo pazzo.
Una cosa in ogni caso è certa: l’uomo non è il problema più vecchio né il problema più costante che si sia mai presentato alla coscienza umana.
L’uomo è la più infelice e la più fragile fra tutte le creature, e nello stesso tempo la più orgogliosa.
La morte è un supplizio nella misura in cui non è semplice privazione del diritto di vivere, ma occasione di calcolate sofferenze.
un autore a caso