Aforismi e citazioni di Micheal De Montaigne
Aforismi e citazioni di Micheal De Montaigne
Sono così assetato di libertà che mi sentirei a disagio anche se mi venisse vietato l’accesso ad un qualsiasi angolo sperduto dell’India.
A meno che un uomo non senta di avere una memoria abbastanza buona, è meglio che non s’arrischi mai a mentire.
Noi siamo il solo animale abbandonato nudo sulla terra nuda, legato, incatenato, senza aver nulla di cui armarsi e proteggersi se non le spoglie degli altri.
Odio quasi nella stessa misura una oziosità stagnante e addormentata, come un affaccendarsi irto e faticoso.
Nelle nostre azioni abituali di mille non ce n’è una sola che riguardi noi stessi e la nostra condizione.
Da giovani guardiamo al futuro, da vecchi guardiamo al passato e così non siamo mai voltati nelle direzione giusta e il presente, spesso, ci sfugge.
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l’uomo.
La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.
Se paragono tutta la mia vita rimanente a questi quattro anni che egli mi ha regalato, essa non è altro che fumo, null’altro che una notte oscura e noiosa. Gli stessi piaceri che mi si offrono, invece di consolarmi, raddoppiano il rimpianto della sua perdita.
L’uomo è certamente pazzo: non sa fare un verme e fa dei a dozzine.
L’uomo è assai insensato. Non saprebbe fabbricare un piccolissimo insetto e fabbrica Dei a dozzine.
Il piacere è qualità poco ambiziosa: esso si stima abbastanza ricco per sé stesso senza mescolarvi il prezzo della reputazione, e si preferisce all’ombra.
L’abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
Chi insegnerà all’uomo a morire, gli insegnerà a vivere.
Più di un uomo ha meravigliato il mondo, senza che sua moglie e il suo valletto abbiano mai visto in lui qualcosa di rimarchevole. Pochi uomini hanno goduto dell’ammirazione dei loro servitori.
Meglio una testa ben costruita che una piena di nozioni.
La virtù rifiuta per compagnia la felicità.
Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.
Proibirci alcunché vuol dire farcene venire voglia.
Gli uomini sono portati a credere soprattutto ciò che meno capiscono.
Un lettore perspicace scopre spesso negli scritti altrui perfezioni diverse da quelle che l’autore vi ha poste e intraviste, e presta loro significati e aspetti più ricchi.
Il valore della vita non risiede nel numero dei giorni, ma nell’uso che ne facciamo: un uomo può vivere a lungo, eppure vivere molto poco. La soddisfazione nella vita non dipende dal numero degli anni, ma dalla volontà.
Quando gioco col mio gatto, chissà se sono io che mi sto divertendo con lui, o lui con me.
Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.
Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme.
Un uomo saggio non perde mai nulla, se ha sé stesso.
Come il donare è qualità ambiziosa e di privilegio, così l’accettare è caratteristica di sottomissione.
La cura e la spesa dei nostri padri mirano solo a riempirci la testa di sapere; di giudizio e di virtù, non se ne parla nemmeno.
Noi abbiamo, come unica pietra di paragone della verità e della ragione, sempre e solamente le opinioni e le usanze del paese in cui viviamo. . . chiamiamo barbarie tutto ciò che non rientra nei nostri costumi abituali.
Lucullo , Cesare, Pompeo, Antonio, Catone, mio cugino e tante altre buone persone furono cornuti. Lo seppero e non fecero grande scalpore.
Meditare è un’occupazione potente e piena: preferisco formare la mia anima piuttosto che arredarla.
Aristippo, quando gli fu ricordato l’affetto che doveva ai propri figli perché erano usciti da lui, si mise a sputare, dicendo che anche quello era pur sempre uscito da lui.
Più in alto la scimmia sale, più mostra il sedere.
Le nature sanguinarie nei riguardi degli animali rivelano una naturale inclinazione alla crudeltà.
La calamità dell’uomo è il creder di sapere.
Da giovane studiai per ostentazione. Poi, un poco, per istruirmi. Ora per divertirmi. Mai però per guadagno.
Vera libertà è potere tutto su se stessi.
Le cose non sono tanto dolorose o difficili di per se stesse: è la nostra debolezza e la nostra viltà che le rendono tali.
Bisogna imparare a sopportare quello che non si può evitare.
Mi considero un uomo comune, eccetto per il fatto che mi considero un uomo comune.
La povertà di beni può essere curata facilmente, quella di spirito è incurabile.
Perché l´amavo? Perché era lei; perché ero io…
Non tutto quello che vacilla cade.
I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie.
C’è un’ignoranza da analfabeti e un’ignoranza da dottori.
C’è bisogno di orecchi molto resistenti per sentirsi giudicare con sincerità.
L’ambizione non è un vizio da gentucola.
Gli uomini probi fanno del bene alla gente ponendosi come esempio da imitare, mentre io ne faccio proponendo me stesso come esempio da evitare.
Non potendo regolare gli avvenimenti, regolo me stesso e mi adatto ad essi, se essi non si adattano a me.
Anche sul trono più alto del mondo, si sta seduti sul proprio sedere.
La vecchiaia mette più rughe sullo spirito che sul volto.
Nel mondo non ci sono mai state due opinioni uguali. non più di quanto ci siano mai stati due capelli o due grani identici: la qualità più universale è la diversità.
L’ignoranza che si conosce e giudica non è vera ignoranza. Lo è solo quando ignora se stessa.
un autore a caso