Aforismi e citazioni di Marguerite Yourcenar
Aforismi e citazioni di Marguerite Yourcenar
C’è un femminismo estremista che non amo. Soprattutto per due suoi aspetti. Il primo: l’ostilità verso l’uomo. Mi sembra che nel mondo ci sia già troppo ostilità bianchi e neri, destra e sinistra, cristiani e non cristiani, cattolici e protestanti che non c’è bisogno di creare un altro ghetto. Il secondo: il fatto che sia un progresso per la donna moderna mettersi nella stessa condizione dell’uomo moderno il manager che fa affari, il finanziere, il politico senza vedere il lato assurdo e anche inutile di queste attività.
L’amore è un castigo. Ci punisce di non aver saputo restare soli.
La mia opinione su di lui si modificava senza posa, il che accade solo per gli esseri che ci toccano da vicino: gli altri, ci contentiamo di giudicarli alla grossa, e una volta per tutte.
Ci sarebbero meno bambini martiri se ci fossero meno animali torturati, meno vagoni piombati che trasportano alla morte le vittime di qualsiasi dittatura, se non avessimo fatto l’abitudine ai furgoni dove gli animali agonizzano senza cibo e senz’acqua diretti al macello.
Ho cercato la libertà, più che la potenza, e questa solo perché, in parte, assecondava la prima.
Pochissimi sanno essere liberi e pochissimi sanno cosa vuol dire esserlo.
Un guscio di indifferenza talvolta circonda l’infanzia e la difende dalle provocazioni degli adulti.
Abbiamo l’abitudine di parlare come se le tragedie si svolgessero nel vuoto: ma chi le condiziona è lo sfondo.
Ci sono vittorie, ed un giro di ruota la tramuta in sconfitte, ci sono sconfitte cui la giustizia divina, con il tempo, finisce per restituire la loro immagine di vittoria.
Quando tutti i calcoli astrusi si dimostrano falsi, quando persino i filosofi non hanno più nulla da dirci, è scusabile volgersi verso il cicaleccio fortuito degli uccelli, o verso il contrappeso remoto degli astri.
Un argomento poco sfruttato dalla letteratura ma che quando esiste è uno dei più forti e più completi in assoluto: l’affetto reciproco tra padre e figlia.
I pensieri periscono, come gli uomini.
Per un gay che si dichiara, ce ne sono dieci che non lo fanno, e cento che non l’hanno mai confessato a se stessi.
L’amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli.
L’antipatia è come un’amicizia a rovescio.
È l’opinione altrui che conferisce ai nostri atti una sorta di realtà.
Molti grandi scrittori, soprattutto nel nostro tempo, nel collegio hanno trovato l’amore, il piacere, l’ambizione, i nobili pensieri, i bassi intrighi, tutta la vita in sunto. A volte è come se non avessero più imparato nulla in seguito e come se in loro l’essenziale fosse morto a vent’anni.
L’idraulica costringe l’acqua a comportarsi come una fiamma, a rinnovare incessantemente all’interno della sua liquida colonna la sua ascensione verso il cielo. L’acqua, così forzata, sale fino alla punta estrema dell’obelisco fluido prima di ritrovare la sua libertà che consiste nel discendere.
Di saggezze ce n’è più d’una, e tutte sono necessarie al mondo; non è male saperle alternare.
Gli animali hanno propri diritti e dignità come noi stessi. Ci sarebbero meno bambini martiri se non ci fossero animali torturati, se non avessimo fatto l’abitudine ai furgoni dove gli animali agonizzano senza cibo e senza acqua diretti al macello. Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi.
Modesti sono coloro che hanno una tranquilla fiducia in sé stessi.
Quando si saranno alleviate sempre più le schiavitù inutili, si saranno scongiurate le sventure non necessarie, resterà sempre, per tenere in esercizio le virtù eroiche dell’uomo, la lunga serie dei mali veri e propri: la morte, la vecchiaia, le malattie inguaribili, l’amore non corrisposto, l’amicizia respinta o tradita, la mediocrità d’una vita meno vasta dei nostri progetti e più opaca dei nostri sogni: tutte le sciagure provocate dalla natura divina delle cose.
Ogni anima si ammaestra attraverso la carne.
Non esageriamo con l’ipocrisia degli uomini, la maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
M’importava assai poco che l’accordo ottenuto fosse esteriore, imposto, probabilmente temporaneo; sapevo che il bene e il male sono una questione d’abitudine, che il temporaneo si prolunga, che le cose esterne penetrano all’interno, e che la maschera, a lungo andare, diventa il volto.
Le più piccole gentilezze nei suoi confronti lo commuovevano fino alle lacrime: mi ci è voluto molto tempo per capire che quella forma di emotività è spesso prerogativa delle nature meschine che non danno nulla in cambio e si stupiscano che gli altri diano.
In genere, a guardare spassionatamente, nella famiglia c’è molto più ostilità, tirannia verso i figli soprattutto che non amore, tenerezza, comprensione. Il pericolo di scaricare i propri sentimenti e desideri di violenza all’interno della famiglia è molto forte.
L’acqua aspira a diventare vapore e il vapore a ridiventare acqua.
un autore a caso