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Aforismi e citazioni di Leonardo Da Vinci

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Aforismi e citazioni di Leonardo Da Vinci

 

Quando tu metti insieme la Scienzia de moti dell’acqua, ricordati di mettere, di sotto a ciascuna proposizione, li sua giovamenti, a ciò che tale scienzia non sia inutile.

Il giudizio nostro non giudica le cose fatte in varie distanzie di tempo nelle debite e propie lor distanzie, perché molte cose passate di molti anni parranno propinque e vicine al presente, e molte cose vicine parranno antiche, insieme coll’antichità della nostra gioventù, e così fa l’occhio infra le cose distanti, che per essere alluminate dal sole, paiano vicine all’occhio, e molte cose vicine paiano distanti.

Verrà tenebre di verso l’oriente le quali con tanto di oscurità tigneranno il cielo che copre l’Italia.

Chi vuol esser ricco in un dì, è impiccato in un anno.

La sapienza è figlia dell’esperienza.

Molte volte una medesima cosa è tirata da due violenzie, cioè necessità e potenzia: l’acqua piove, la terra la sorbisce per necessità d’omore, el sole l’asciuga non per necessità ma per potenzia.

Molti mi crederanno ragionevolmente poter riprendere allegando le mie prove per essere contro all’alturità d’alquanti omini di gran riverenza apresso de’ loro inesperti iudizi, non considerando le mie cose essere nate sotto la semplice e mera sperienza, la quale è maestra vera.

Quelli che s’innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.

Ottima cosa è nell’animo la sapienza. Così è pessima cosa nel corpo il dolore. Adunque siccome il sommo male è ‘l corporal dolore, così la sapienza è dell’animo il sommo bene, cioè de l’om saggio, e niuna altra cosa è da a questa comparare.

Nissuna cosa è che più c’inganni che ‘l nostro giudizio.

L’anima desidera stare col suo corpo perchè, senza li strumenti organici di tal corpo, nulla può operare ne sentire.

Chi poco pensa molto erra.

La natura pare qui in molti o di molti animali stata più presto crudele matrigna che madre, e d’alcuni non matrigna, ma piatosa madre.

Infinita moltitudine venderanno pubblica e pacificamente cose di grandissimo prezzo, sanza licenza del padrone di quelle, e che mai non furon loro, né in loro potestà, e a questo non provvederà la giustizia umana.

La femmina nel passare uno tristo e fangoso, tre verità. Ella nell’alzarsi colle mani i panni dirieto e dinnanzi si tocca la potta e l’culo e dice: "Questo è uno triste passo! ".

Constanzia: non chi comincia, ma quel che persevera.

Chi non punisce il male comanda che si faccia.

Nissuna umana investigazione si pò dimandare vera scienzia s’essa non passa per le matematiche dimostrazioni, e se tu dirai che le scienzie, che principiano e finiscono nella mente, abbiano verità, questo non si concede, ma si niega, per molte ragioni, e prima, che in tali discorsi mentali non accade esperienzia, sanza la quale nulla dà di sé certezza.

La vita ben spesa lunga è.

La verità sola fu figliola del tempo.

Nessuna azione naturale si pò abreviare.

Non si volta chi a stella è fisso.

Chi non raffrena la volontà colle bestie s’accompagni.

Triste è quel discepolo che non avanza il suo maestro.

Si può ridare forma ad un vaso crudo rotto, ma non ad uno cotto.

È più facile resistere all’inizio che alla fine.

Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far credere al mondo di esser già famoso.

Chi biasima la somma certezza della matematica si pasce di confusione, e mai porrà silenzio alle contraddizioni delle sofistiche scienze, colle quali si impara uno eterno gridare.

Nessuno effetto è in natura sanza ragione; intendi la ragione e non ti bisogna sperienzia.

L’anima mai si può corrompere nella curuzzion del corpo, ma sta nel corpo a similitudine del vento ch’è causa del sono de l’organo, che guastandosi una cana no’ resultava per quella, del vento buono effetto.

Acquista cosa nella tua gioventù, che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento.

Chi semina virtù fama raccoglie.

Chi tempo ha e tempo aspetta, perde l’amico e denari non ha mai.

Raro cade chi ben cammina.

Amor ogni cosa vince.

Imperochè essendo noi composti di due cose, cioè d’anima e di corpo, delle quali la prima è migliore, la peggiore è il corpo, la sapienzia è della miglior parte, il sommo male è della peggior parte e pessima.

Sempre le parole che non saddisfanno all’orecchio dello alditore li danno tedio over rincrescimento; e l’segno di ciò vedrai spesse volte tali ulditori essere copiosi di sbavigli. Adunque tu che parli dinanti a omini di cui tu cerchi benivolenzia, quando tu vedi tali prodigi di rincrescimento, abrevia il tuo parlare o tu muta ragionamento; e se tu altrementi farai, allora i’ loco della desiderata grazia, tu acquisterai odio e nimicizia.

La paura nasce più tosto che altra cosa.

L’omo e gli animali sono propio transito e condotto di cibo, sepoltura d’animali, albergo de morti, facendo a sé vita dell’altrui morte, guaina di corruzione.

Ogni nostra cognizione, principia dai sentimenti.

Colui che non rispetta la vita, non la merita.

L’avaro ha una somma pazzia, che sempre stenta per non stentare, e la vita a lui fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.

La funzione dei muscoli è di tirare non di spingere, eccetto nel caso dei genitali e della lingua.

Trovato il ragno uno grappolo d’uve, il quale per la sua dolcezza era molto visitato da ave e diverse qualità di mosche, li parve aver trovato loco molto comodo al suo inganno. E calatosi giù per lo suo sottile filo, e entrato nella nova abitazione, lì ogni giorno, facendosi alli spiraculi fatti dalli intervalli de’ grani dell’uve, assaltava, come ladrone, i miseri animali, che da lui non si guardavano. E passati alquanti giorni, il vendemmiatore còlta essa uva e messa coll’altre, insieme con quelle fu pigiato. E così l’uva fu laccio e ‘nganno dello ingannatore ragno, come delle ingannate mosche.

Il salice, che per li sua lunghi germinamenti cresce da superare ciascuna altra pianta, per avere fatto compagnia colla vite, che ogni anno si pota, fu ancora lui sempre storpiato.

Come è più difficile a ’ntendere l’opere di natura che un libro d’un poeta.

Tutto il nostro sapere ha origine dalle nostre percezioni.

Voi conoscerete la verità, e la verità vi renderà folli.

Ogni danno lascia dispiacere nella ricordazione, salvo che ‘l sommo danno, cioè la morte che uccide essa ricordazione insieme colla vita.

Riprendi l’amico in segreto e lodalo in palese.

Si come l’animosità è pericolo di vita, così la paura è la sicurtà di quella.

La scienza è il capitano, e la pratica sono i soldati.

Meglio è la piccola certezza che la gran bugia.

Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.

Io t’ubbidisco, Signore, prima per l’amore che ragionevolmente portare ti debbo, secondaria ché tu sai abbreviare o prolungare le vite a li omini.

Il falcone non potendo sopportare con pazienza il nascondere che fa l’anitra fuggendosele dinnanzi e entrando sotto acqua, volle come quella sotto acqua seguitare, e, bagnatosi le penne, rimase in essa acqua, e l’anitra, levatasi in aria, schernia il falcone che annegava.

Si come il ferro s’arrugginisce sanza esercizio, e l’acqua si putrefà o nel freddo s’addiaccia, così lo ‘ngegno sanza esercizio si guasta.

Domanda consiglio a chi ben si corregge.

Sì come ogni regno in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e indebolisce.

Questo per isperienza è provato, che chi non si fida mai sarà ingannato.

Sicome il mangiare sanza voglia fia dannoso alla salute, così lo studio sanza desiderio guasta la memoria, e no’ ritiene cosa ch’ella pigli.

Chi disputa allegando l’autorità, non adopra l’ingegno, ma piuttosto la memoria.

Il foco contende l’acqua posta nel laveggio, dicendo che l’acqua no merita star sopra il foco, re delli elemente, e così vò per forza di bollore cacciare l’acqua del laveggio; onde quella per farli onore d’ubbidienzia discende in basso e anniega il foco.

O tempo, consumatore delle cose, e, o invidiosa antichità, tu distruggi tutte le cose, e consumate tutte le cose dai duri denti della vecchiezza, a poco a poco, con lenta morte. Elena, quando si specchiava, vedendo le vizze grinze del suo viso fatte per la vecchiezza, piagne, e pensa seco perché fu rapita du’ volte.

La passione intellettuale richiama la sensualità.

Tu, o Iddio, ci vendi tutti li beni per prezzo di fatica.

Ciò che tu guadagni che non serve alla vita tua è in man d’altri senza tuo grado.

Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto.

L’acqua che tocchi de fiumi è l’ultima di quelle che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente.

L’uomo passa la prima metà della sua vita a rovinarsi la salute e la seconda metà alla ricerca di guarire.

È vero che l’uomo è il re degli animali, perchè la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l’ abitudine di cibarmi di carne.

Colui che in una discussione fa sfoggio di autorità, non usa la ragione, ma la memoria.

La pazienza fa contra alle ingiurie non altrementi che si faccino i panni contro del freddo; imperò che se ti multiplicherai di panni secondo la multiplicazione del freddo, esso freddo nocere non ti potrà; similmente alle grandi ingiurie cresci la pazienza, esse ingiurie offendere non ti potranno la tua mente.

L’uomo ha grande discorso del quale la più parte è vano e falso, li animali l’hanno piccolo ma è utile e vero.

 

un autore a caso

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