Aforismi e citazioni di Karl Popper
Aforismi e citazioni di Karl Popper
Quasi tutte le più importanti idee del totalitarismo moderno sono direttamente ereditate da Hegel, che raccolse e conservò quello che A. Zimmern chiama "l’arsenale d’armi dei movimenti autoritari". Benché la maggior parte di queste armi non sia stata creata da Hegel stesso, ma sia stata da lui scoperta negli antichi tesori di guerra della perenne rivolta contro la ragione, fu senza dubbio il suo sforzo a riscoprirli e a porli nelle mani dei suoi seguaci moderni.
Ciò che realmente conta è la piccola minoranza di uomini che creano opere d’arte o di pensiero, i fondatori di religioni e i grandi uomini di Stato. Sono questi pochi individui eccezionali che ci permettono di farci un’idea della vera grandezza dell’uomo.
Ogni qualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell’uomo.
Quelli tra noi che non espongono volentieri le loro idee al rischio della confutazione non prendono parte al gioco della scienza.
I filosofi superficiali sono la rovina dell’arte.
Pochi uomini hanno abbastanza fantasia per potersi rappresentare la vita in una società moderna non democratica. George Orwell possedeva la fantasia necessaria. Il suo libro 1984 è forse un pò esagerato, ma non nella sostanza. Ed è certo che lo Stato nazionalsocialista era ancora più disumano di quanto lo descrivesse Orwell; solo che era tecnologicamente meno sviluppato.
Uno Stato democratico non può essere migliore dei suoi cittadini.
Non si può negare che, accanto alle idee metafisiche che hanno ostacolato il cammino della scienza, ce ne sono state altre - come l’atomismo speculativo - che ne hanno aiutato il progresso. E guardando alla questione dal punto di vista psicologico. sono propenso a ritenere che la scoperta scientifica è impossibile senza la fede in idee che hanno una natura puramente speculativa, e che talvolta sono addirittura piuttosto nebulose; fede, questa, che è completamente priva di garanzie dal punto di vista della scienza e che pertanto, entro questi limiti, è "metafisica".
Uno stato è politicamente libero, se le sue istituzioni politiche rendono di fatto possibile ai suoi cittadini di cambiare governo senza spargimento di sangue, nel caso in cui la maggioranza desideri un tale cambiamento di governo.
Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza. Ma questa fede cieca nella scienza è estranea allo scienziato autentico.
Tutti i nostri valori hanno dei limiti. Ed è difficile tracciare questi limiti.
Bühler ha detto qualcosa che è di decisiva importanza per la linguistica, per la musicologia, per l’estetica. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che tutti gli animali, io pure, si esprimono.
Gli animali si esprimono, e l’espressione può essere considerata, fino ad un certo grado, linguaggio. Questo è, ad avviso di Bühler, il livello più basso del linguaggio, un livello che svolge pur sempre un certo ruolo quando si parla, ma che non raggiunge il livello umano.
Il metodo della scienza è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati; ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo essere piantati in asso.
Quel che rende interessante o significativa un’opera d’arte è qualcosa di ben diverso dall’espressione di sé.
All’uomo irrazionale interessa solamente avere ragione. All’uomo razionale interessa imparare.
Se la democrazia è distrutta, tutti i diritti sono distrutti; anche se fossero mantenuti certi vantaggi economici goduti dai governati, essi lo sarebbero solo sulla base della rassegnazione.
Occorrono di continuo delle soluzioni da provare e da scartare se non hanno riflessi positivi; come nella ricerca il dogmatico è l’illuso possessore di una verità definita, così in politica l’utopista è l’illuso possessore di una verità politica perfetta.
Coloro che credono nell’uomo quale è, e non hanno dunque abbandonato la speranza di vincere la violenza e l’irrazionalità, devono esigere che a ogni uomo sia dato il diritto di organizzare autonomamente la propria vita, nella misura in cui ciò è compatibile con gli eguali diritti degli altri.
Io sostengo che una delle caratteristiche di una società aperta sia di tenere in gran conto, oltre alla forma democratica di governo, la libertà di associazione, e di proteggere e anche incoraggiare la formazione di sotto-società libere, ciascuna delle quali possa sostenere differenti opinioni e credenze.
L’arte è l’espressione della personalità: io, l’artista, io sono importante nell’arte, : io mi devo esprimere, eventualmente, io devo comunicare. Questo è tutto quello che è importante nell’arte. Ciò ha rovinato l’arte.
Gli argomenti sui quali si fonda la profezia storica di Marx non sono validi. Il suo ingegnoso tentativo di trarre conclusioni profetiche dall’osservazione delle tendenze economiche contemporanee è fallito.
Non si può designare nessuno dei grandi scienziati come scientista. Tutti i grandi scienziati furono critici nei confronti della scienza. Furono ben consapevoli di quanto poco noi conosciamo.
Lo status della verità intesa in senso oggettivo, come corrispondenza ai fatti, con il suo ruolo di principio regolativo, può paragonarsi a quello di una cima montuosa, normalmente avvolta fra le nuvole. Uno scalatore può, non solo avere difficoltà a raggiungerla, ma anche non accorgersene quando vi giunge, poiché può non riuscire a distinguere, nelle nuvole, fra la vetta principale e un picco secondario. Questo tuttavia non mette in discussione l’esistenza oggettiva della vetta; e se lo scalatore dice "dubito di aver raggiunto la vera vetta", egli riconosce, implicitamente, l’esistenza oggettiva di questa.
Non ci può essere nessuna storia del passato così come questo veramente accadde. Ci possono essere solo interpretazioni storiche, e nessuna di questa è definitiva; e ogni generazione ha il diritto di crearsi le sue proprie interpretazioni.
Invece di posare a profeti dobbiamo diventare i creatori del nostro destino. Noi dobbiamo imparare a fare le cose nel miglior modo che ci è possibile e ad andare alla ricerca dei nostri errori. E quando avremo abbandonato l’idea che la storia del potere sarà il nostro giudice, quando avremo smesso di preoccuparci se la storia ci giustificherà o meno, allora forse riusciremo un giorno a mettere sotto controllo il potere. In questo modo possiamo anche giustificare la storia, a nostra volta. Essa ha estremo bisogno di una giustificazione.
Il sapere scientifico non è conoscenza certa: è solo un sapere congetturale.
Non può esistere società umana senza diritto.
Oggigiorno la scienza sta sotto l’influsso di correnti alla moda molto discutibili. Essa viene assalita non solo dall’esterno, ma anche dall’interno. Ma io considero la scienza della natura, insieme con la musica, la poesia e la pittura, come la maggiore realizzazione dello spirito umano.
Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile.
Tutte le teorie restano essenzialmente provvisorie, congetturali o ipotetiche, anche quando non ci sentiamo più in grado di dubitare di esse.
Tutta la vita è risolvere problemi.
Si è sempre tentato di tenere insieme gli uomini con la forza o le minacce. La minaccia dell’inferno era un tentativo di questo tipo.
Dovremmo rivendicare, nel nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti.
Chiamiamo vera un’asserzione se essa coincide con i fatti o corrisponde ai fatti o se le cose sono tali quali l’asserzione le presenta; e il concetto cosiddetto assoluto o oggettivo della verità, che ognuno di noi continuamente usa. Uno dei più importanti risultati della logica moderna consiste nell’aver riabilitato con pieno successo questo concetto assoluto di verità.
La storia dell’evoluzione insegna che l’universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo,
Noi non sappiamo, possiamo solo tirare a indovinare. E i nostri tentativi di indovinare sono guidati dalla fede non-scientifica (e quindi metafisica) nelle leggi, nelle regolarità che possiamo svelare, scoprire.
Le scienze naturali, come pure le scienze sociali, partono sempre da problemi; da ciò che in qualche modo suscita la nostra meraviglia, come dicevano i filosofi greci.
Non il possesso della conoscenza, della verità irrefutabile, fa l’uomo di scienza, ma la ricerca critica, persistente e inquieta, della verità.
Una teoria che non può venire confutata da nessun evento concepibile non è scientifica. L’inconfutabilità di una teoria non è come spesso si ritiene una virtù, bensì un vizio.
Nel momento in cui credi di essere venuto a capo di qualcosa, tutto è perduto. Non veniamo mai a capo di qualcosa, i nostri problemi si spostano di continuo, vanno sempre più lontano.
Non esiste alcun criterio generale di verità. Ma ciò non legittima la conclusione che la scelta fra teorie concorrenti sia arbitraria: significa soltanto e molto semplicemente che noi possiamo sempre errare nella nostra scelta, che possiamo sempre vederci sfuggire la verità o che possiamo non raggiungerla, che non possiamo mai pretendere la certezza; che noi insomma siamo fallibili.
Se un lettore coscienzioso trova che un passaggio è oscuro, questo deve essere riscritto.
Io credo che tutti gli scienziati autentici abbiano considerato se stessi come Newton: sapevano che non sappiamo nulla, a anche che nel campo già coltivato della scienza tutto è incerto.
Credo che ci sia un solo argomento a difesa dell’esistenza della filosofia. È questo: lo sappiano o no, tutti gli uomini hanno una filosofia. Certo, può ben darsi che nessuna delle nostre filosofie valga un gran che, ma la loro influenza sui nostri pensieri e sulle nostre azioni è grande, e spesso incalcolabile.
Vi sono soltanto due tipi fondamentali di istituzioni: quelle che consentono un mutamento senza spargimento si sangue, e quelle che non lo consentono. Personalmente, preferisco chiamare democrazia il tipo di reggimento politico che può essere sostituito senza l’uso della violenza, e tirannide l’altro.
Le asserzioni universali non possono essere derivate da asserzioni singolari ma solo da esse smentite.
Tutta la conoscenza pre-scentifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza.
Io affermo che il nostro mondo, il mondo delle democrazie occidentali, non è certamente il migliore di tutti i mondi pensabili o logicamente possibili, ma è tuttavia il migliore di tutti i mondi politici della cui esistenza storica siamo a conoscenza.
Ogniqualvolta una teoria ti sembra essere l’unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.
Per la soluzione dei problemi le scienze utilizzano fondamentalmente lo stesso metodo, quello usato dal comune buon senso: il metodo del tentativo e dell’errore. Detto più precisamente: è il metodo consistente del proporre tentativi di soluzione del nostro problema, e nell’eliminare le soluzioni false come erronee. Questo metodo presuppone che noi lavoriamo con un gran numero di tentativi di soluzioni. Una soluzione dopo l’altra viene messa a prova ed eliminata.
I miei problemi sono soprattutto la differenza tra il linguaggio umano e il linguaggio animale. Questo mi sembra essere davvero il problema centrale. Tutti i linguisti, o almeno la maggior parte di loro, non hanno capito veramente il mio maestro Karl Bühler e non l’hanno letto a fondo: non hanno visto quanto sia importante la sua dottrina.
Tutto quello che il mio ottimismo in relazione al presente può dare per il futuro è speranza.
Nessuna società può predire scientificamente il proprio futuro livello di conoscenza.
Chiunque ha tentato di creare uno Stato perfetto, un paradiso in terra, ha in realtà realizzato un inferno.
Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
Abbiamo bisogno della libertà per impedire che lo Stato abusi del suo potere e abbiamo bisogno dello Stato per impedire l’abuso della libertà.
Io ho una grande speranza, e cioè che, con la scomparsa del marxismo, noi riusciremo con successo ad eliminare la pressione delle ideologie come centro della politica.
La nostra conoscenza puà essere solo finita, mentre la nostra ignoranza deve essere necessariamente infinita.
Noi possiamo amare il genere umano soltanto in determinati individui concreti, ma mediante l’uso del pensiero e dell’immaginazione possiamo renderci pronti ad aiutare coloro che hanno bisogno del nostro aiuto.
Noi non scegliamo la libertà politica perché ci promette questo o quello. La scegliamo perché rende possibile l’unica forma di convivenza umana degna dell’uomo; l’unica forma in cui noi possiamo essere pienamente responsabili di noi stessi.
Non esiste una storia nel senso in cui ne parla la maggior parte delle persone; e questa è almeno una ragione per cui io dico che la storia non ha alcun senso.
L’espressione "società aperta", in contrapposizione a "società chiusa", proviene dall’importante filosofo francese Henri Bergson e, in un uso diverso, dal mio libro La società aperta e i suoi nemici. Mi decisi a scrivere quel libro nel giorno in cui mi arrivò la notizia che Hitler era entrato in Austria.
Chi insegna che non la ragione, ma l’amore sentimentale deve governare, apre la strada a coloro che governano con l’odio.
un autore a caso