Aforismi e citazioni di Giovanni XXIII
Aforismi e citazioni di Giovanni XXIII
Mi accade spesso di svegliarmi di notte e cominciare a pensare a una serie di gravi problemi e decidere di parlarne col Papa. Poi mi sveglio completamente e mi ricordo che io sono il Papa!
Cos’è la tradizione? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.
Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto.
Il superfluo si misura dal bisogno degli altri.
Talvolta si crede di poter risolvere, in vario modo, i problemi e le questioni ordinarie dell’esistenza. Si fa ricorso a complicati e anche difficili mezzi, dimenticando che basta un poco di pazienza per disporre ogni cosa in ordine perfetto e ridonare calma e serenità.
Gli uomini sono come il vino. Alcuni diventano aceto, i migliori invecchiano bene.
Bisogna comandare solo ciò che è essenziale e che si ha fondata speranza che venga eseguito.
In punto di morte non piangete, è l’ora della gioia.
Sono capace di seguire la mia morte passo dopo passo. Ora mi muovo piano dietro la fine.
Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera. Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: "Questa è la carezza del Papa". Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto.
Cerchiamo sempre ciò che ci unisce, mai quello che ci divide.
In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.
Ognuno può diventare papa. La prova di ciò è che io lo sono diventato.
un autore a caso