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Aforismi e citazioni di Ferruccio De Bortoli

ferruccio de bortoli

Aforismi e citazioni di Ferruccio De Bortoli

 

Il fenomeno di Internet è un fenomeno con dei grandissimi chiaroscuri che va gestito. È un grande fatto di democrazia poter accedere a tutto, però voglio essere anche sicuro di accedere a delle cose che sono vere, che sono fatte da professionisti che mi danno un’informazione autentica e non rispondono ad altri fini.

Quello dell’intrattenimento è un genere che riguarda la televisione e riguarda la carta stampata. E dipende anche dal tipo di mezzo di informazione di cui stiamo parlando. Naturalmente la televisione ha delle esigenze, i quotidiani ne hanno di diverse. Credo che qualche volta il raccontare i retroscena di quelli che sono gli avvenimenti politici, aiuti moltissimo a comprenderli. Anche se spesso, quelle sono ricostruzioni che i politici non gradiscono, perché non sono ricostruzioni ufficiali, sono ricostruzioni nelle quali spesso si va a rimettere a nudo l’uomo, piuttosto che il politico, il personaggio privato piuttosto che il personaggio pubblico. Io credo che in democrazia in qualche modo lo si debba fare, nel rispetto naturalmente di quelle che sono le regole della privacy, di quelle che sono le regole anche del buon gusto giornalistico.

Prima c’era l’informazione che aveva un suo sviluppo tecnologico. C’erano le telecomunicazioni, che avevano un loro sviluppo, per quanto vorticoso, ma autonomo. Poi c’era tutta la sfera dell’intrattenimento ( il cinema, la televisione) che aveva un suo sviluppo autonomo. Le tecnologie hanno confuso e annullato i confini fra questi settori. L’informazione, che è come il petrolio degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, sarà sostanzialmente la materia prima nel prossimo millennio, l’informazione in tutte le sue variabili.

Bisogna sempre raccontare e scrivere in modo da rendere accessibile la cosa a tutti, cioè di fare uno sforzo di umiltà che spesso i giornalisti non fanno. Sforzo di umiltà vuol dire rendere comprensibile il tutto, cioè dare tutti gli elementi che possano concorrere per formare un giudizio nei lettori. Ma noi abbiamo una finalità esclusivamente informativa, non formativa. La formazione spetta ad altri.

Una democrazia avanzata funziona bene se ognuno fa il proprio lavoro fino in fondo, e non fa altri lavori. In questo nostro paese molti fanno troppi lavori e li fanno male. Ci sono divisioni e competenze che vanno in qualche modo rispettate.

Viviamo negli ultimi anni una grandissima rivoluzione, di cui non abbiamo ancora apprezzato le potenzialità. Credo che i quotidiani on line saranno dei veri e propri autonomi quotidiani che risponderanno ad altre, diverse esigenze, che si integreranno di più con i quotidiani che verranno sempre stampati.

Non esiste un’opinione che è più accettabile di altre. Rispetto alla verità tutti hanno il dovere di esprimersi e da parte di un giornalista dover mettere le opinioni una davanti all’altra, nello stesso modo, di modo che chi legge si forma poi la propria opinione.

Il problema delle proprietà dei mezzi di informazione è un problema molto delicato che non riguarda soltanto il nostro Paese. Certamente sarebbe auspicabile che i giornali e le televisioni non appartenessero a gruppi che hanno interessi di altro tipo. Però è anche vero che un giornale ha una sua storia, è formato da un gruppo di professionisti, ha un suo pubblico, quindi ha una sua indipendenza, perché più alta è la professionalità di chi ogni giorno compila questo giornale, di chi ogni giorno fa il notiziario televisivo, più elevata è la possibilità che questo sia in qualche modo immune da condizionamenti.

 

un autore a caso

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