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Aforismi e citazioni di Epicuro

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Aforismi e citazioni di Epicuro

 

Non fare filosofia per scherzo, ma sul serio; perché non abbiamo bisogno di apparire sani ma piuttosto di esserlo veramente.

Non bisogna far violenza alla natura, ma persuaderla.

Chi non si turba trova serenità verso se stesso e verso gli altri.

Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d’amore s’estingue.

Non è da stimare né chi s’abbandona con facilità all’amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell’amicizia.

Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.

Alcuni vollero divenire famosi e rinomati ritenendo così di procurarsi sicurezza nei riguardi degli altri uomini. Ammesso che in tal modo la loro vita sia diventata veramente sicura, essi hanno acquistato un bene secondo natura; ma se la loro vita non lo è divenuta, non hanno raggiunto quel bene secondo natura sotto il cui impulso hanno agito fin dall’inizio.

La natura ingrata dell’anima ha reso la creatura umana avida di variazioni illimitate nel modo di vivere.

Occorre convincersi che il discorso lungo e il discorso breve arrivano al medesimo fine.

Fra i desideri naturali che, se non vengono soddisfatti, non danno luogo a vera sofferenza, ve ne sono di quelli in cui sussiste una forte tensione; e questi hanno origine da vana opinione: e ci è difficile dissiparli non per la loro propria natura, ma per le stolte credenze degli uomini.

Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia.

Se ogni piacere si intensificasse nel suo luogo e nella sua durata, e pervadesse tutto il nostro composto o le parti più importanti del nostro essere, allora i piaceri non differirebbero gli uni dagli altri.

La venerazione verso il saggio è essa stessa un gran bene per colui che la prova.

I sogni non hanno natura divina né potenza divinatoria, ma succedono a causa di immagini che ci hanno impressionati.

Se l’ira dei genitori verso i figli è giustificata, è veramente sciocco se i figli oppongono resistenza e non chiedono scusa. Se l’ira non è giustificata, ma senza ragione, è una cosa veramente ridicola prendere atteggiamenti di sfida esasperandone col proprio risentimento l’irragionevolezza, e non cercare di mitigarla in altri modi mostrando buona volontà.

Il saggio che si è adattato alle necessità sa meglio spartire con gli altri che prendere tutto per sé; nell’autosufficienza ha trovato un tesoro così grande.

Se non ci turbasse la paura dei fenomeni celesti e quella della morte, ch’essa possa essere qualcosa che ci tocchi da vicino, e il non conoscere il confine dei piaceri e dei dolori, non avremmo bisogno della scienza della natura.

Il giusto è privo in assoluto di turbamento, mentre l’ingiusto è ricolmo del turbamento più grande.

L’essere beato e immortale non ha affanni, ne ad altri ne arreca; è quindi immune da ira e da benevolenza, perché simili cose sono proprie di un essere debole.

Ogni amicizia è per se stessa desiderabile, ma il suo motivo principale deriva dai vantaggi che l’amicizia porta con sé.

Sappi che il dolore, quando dura, è sopportabile e, quando è forte, è di breve durata; e ricordati che il saggio è felice anche tra i tormenti.

Da ogni altra cosa è possibile metterci al sicuro, ma rispetto alla morte noi tutti abitiamo una città senza mura.

Non sarebbe possibile dissolvere ogni timore intorno alle cose di maggior importanza se non si sapesse quale sia la natura dell’universo, ma si vivesse in sospettoso timore delle cose che ci raccontano i miti; non sarebbe possibile cogliere i piaceri nella loro purezza senza la scienza della natura.

Un tempo illimitato contiene la stessa quantità di piacere che uno limitato, quando i confini dei piaceri si valutino con retto calcolo.

Il fatto che abbiamo sofferto certi dolori fisici giova a metterci in guardia contro altri dello stesso genere.

Meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti.

Di fronte ad ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà?

La medesima persuasione che ci incoraggiò a credere che nessun male è eterno o lungamente duraturo ci fa anche ritenere che la sicurezza più grande che si attui nelle cose finite è quella dell’amicizia.

Non ho mai cercato di piacere alla folla, poiché la folla non gradisce ciò che sono, né io so ciò che la folla gradisce.

Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro.

Chi dice che l’età per filosofare non è ancora giunta o è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora giunta o è già trascorsa l’età per essere felici.

Bisogna ben valutare il fine che ci è dato, e far sì di riportare tutte le nostre opinioni a una certezza evidente; o tutto quanto sarà pieno di insicurezza di giudizio e di turbamento.

Per molti le ricchezze acquistate non hanno rappresentato la fine, ma solo un mutamento delle loro miserie

Una vita frugale porta con sé la purità; colui che non se ne rende conto soffre lo stesso che colui che si abbandona ad una vita smodata.

È bene riflettere sulle cose che possono farci felici: infatti se siamo felici abbiamo tutto ciò che occorre; se non lo siamo facciamo di tutto per esserlo.

Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi.

È nobile cosa la povertà accettata con gioia.

La necessità è un male, ma non è necessario vivere nella necessità.

L’uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.

Al fine di procurarsi sicurezza nei riguardi degli altri uomini, anche i beni del comando e del regno sono beni secondo natura in quanto con tali mezzi si sia capaci di procurarsela.

L’altrui lode deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci soltanto della cura della nostra anima.

Né la ricchezza più grande, né l’ammirazione delle folle, né altra cosa che dipenda da cause indefinite sono in grado di sciogliere il turbamento dell’animo e di procurare vera gioia.

Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.

Nessuno sceglie un male, riconoscendolo come male, ma, allettato da esso perché sembra un bene se considerato in confronto con un male più grande, egli cade in trappola.

Poca importanza ha la sorte per il saggio, perché le cose più grandi e importanti sono governate dalla ragione, e cosi continuano e continueranno ad essere per tutto il corso del tempo.

L’aponia e l’atarassia: il non soffrire nel corpo e il non esser turbato nell’anima.

Colui che desidera una vita libera non può accumulare ricchezze dagli affari, visto che questo non è facile senza piegarsi al servizio delle folle e dei potenti, mentre egli possiede già tutto in inesauribile abbondanza. Se la vita libera porta a caso con sé molte ricchezze, anche queste possono facilmente essere condivise con i vicini per ottenerne la benevolenza.

Dobbiamo liberarci dal carcere degli affari e della politica.

Nessuno, vedendo il male, lo preferisce, ma ne rimane ingannato, parendogli un bene rispetto al male peggiore.

Se ti opporrai a tutte le sensazioni, non avrai più nemmeno criteri cui riferirti e perciò neanche modo di giudicare quelle che tu dici essere errate.

Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell’anima, o per l’uno e l’altro insieme.

Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro.

Non dobbiamo stimare come più felice il giovane, ma il vecchio che ha vissuto bene. Perché il giovane nella pienezza delle sue forze è spesso confuso e sviato dal vento della fortuna; ma il vecchio che si è ancorato nella vecchiaia come in un porto, tiene ormai saldi nella sicura custodia della gratitudine i beni che prima aveva scarsa fiducia di ottenere.

Se gli dèi esaudissero le preghiere degli uomini, l’umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano l’un l’altro.

Chi conosce i limiti della vita, sa che è facile rimuovere il dolore che proviene dal bisogno e ottenere ciò che rende la vita perfetta; sì che non ha affatto bisogno di tendere a cose che comportino lotta.

Bisogna rendersi conto che le argomentazioni lunghe e quelle brevi portano allo stesso fine.

Se la sicurezza nei riguardi degli altri uomini deriva fino a un certo punto da una ben fondata situazione di potenza e ricchezza, la sicurezza più pura proviene dalla vita serena e dall’appartarsi dalla folla.

È difficile per chi commette ingiustizia evitare di essere scoperto, e impossibile avere fiducia di continuare a non esserlo.

Il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà.

L’uomo d’animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell’amicizia, l’una bene mortale, l’altra bene immortale.

Non bisogna rovinare il bene presente col desiderio di ciò che non si ha, ma occorre riflettere che anche ciò che si ha lo si è desiderato. Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente. La scontentezza dell’anima porta l’uomo a desideri eccessivi.

Non gioverebbe a niente il procurarsi sicurezza nei riguardi degli altri uomini finchè si continuasse a nutrire timore riguardo a ciò che sta sopra di noi, o sottoterra, o in generale nell’infinito.

È necessario far calcolo del fine a noi immediatamente dato e di tutta intera l’evidenza, alla quale riportiamo i nostri giudizi. Altrimenti tutto sarà pieno di disordine e confusione.

La morte non è niente per noi. Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.

L’uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.

I mali, se affliggono duramente, affliggono per poco, se lo fanno a lungo, vuol dire che si possono sopportare, .

È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso.

Anima piccola nella buona sorte si esalta, nell’avversa si annulla.

Se in ogni circostanza non rapporterai la tua azione al fine secondo natura, ma, nella scelta o nel rifiuto, ti indirizzerai ad altro fine, le tue azioni non saranno in coerenza con le tue parole.

Nelle discussioni fatte per amore di se stesse, colui che è vinto guadagna di più, perché egli impara di più.

Non solo è più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.

Bisogna non fare finta di filosofare, ma filosofare sul serio; perché non abbiamo bisogno dell’apparenza di salute, ma di vera salute.

Come noi stimiamo le nostre opinioni, considerandole utili, nel caso che siano ammirate dagli altri ed anche quando non lo sono, nello stesso modo dobbiamo stimare le opinioni altrui, purché ne siano degne.

In generale la giustizia è uguale per tutti, perché è utile nei rapporti sociali; ma in casi particolari, e a seconda dei luoghi e delle condizioni, risulta che la stessa cosa non è giusta per tutti.

Il grido della carne è: non aver fame, non aver sete, non aver freddo. Colui che abbia soddisfatto questi bisogni, o che si aspetti di poterli soddisfare, può gareggiare in felicità anche con Zeus.

Nulla basta a colui per il quale ciò che basta è poco.

Chi si dimentica dei beni tra le cose che sono successe nella sua vita, è già oggi diventato vecchio.

L’uomo non è figlio del caso, sono le circostanze le creature dell’uomo.

Niente basta a quell’uomo per il quale ciò che basta sembra poco.

Tutti quei desideri che, se non esauditi, non arrecano vera sofferenza non sono necessari: il loro stimolo è tale da potersi annientare facilmente quando appaiano indirizzati a cose difficili a ottenersi, o siano tali da recare danno.

Il divieto non significa necessariamente astensione, ma la pratica sotto forma di trasgressione.

Scacciamo per sempre da noi le cattive abitudini come se fossero uomini malvagi che ci hanno nuociuto per molto tempo.

Non fare niente nella vita che ti farà temere che il tuo vicino se ne accorga.

Dobbiamo allo stesso tempo ridere, filosofare, amministrare la nostra casa, usare di quant’altro è a nostra disposizione e non cessare mai di proclamare le parole della retta filosofia.

La giustizia non esiste di per sé, ma solo nei rapporti reciproci, e in quei luoghi nei quali si sia stretto un patto circa il non recare ne ricevere danno.

Dei desideri alcuni sono naturali e necessari, altri naturali e non necessari, altri né naturali né necessari, ma nati solo da vana opinione.

La ricchezza secondo natura ha confini ben precisi ed è facile a procacciarsi, quella secondo le vane opinioni cade in un processo all’infinito.

È una cosa bellissima la vista del prossimo, quando al primo incontro ci si scopre dello stesso sentimento, o almeno col desiderio ardente verso questo fine.

Nasciamo una sola volta, due non è concesso; tu, che non sei padrone del tuo domani, rinvii l’occasione di oggi; così la vita se ne va nell’attesa, e ciascuno di noi giunge alla morte senza pace.

Non è possibile vivere felicemente senza anche vivere saggiamente, bene e giustamente, né saggiamente e bene e giustamente senza anche vivere felicemente. A chi manchi ciò da cui deriva la possibilità di vivere saggiamente, bene, giustamente, manca anche la possibilità di una vita felice.

Bisogna cercare di fare il domani migliore dell’oggi, fino a che viaggiamo nella vita. Poi, arrivati alla fine della strada, ci allietiamo moderatamente.

La natura non va forzata, ma persuasa. La persuaderemo soddisfacendo i desideri necessari, ed anche quelli naturali, purché non portino danno, ma respingendo fortemente quelli che siano nocivi.

Non fingere di essere saggio, ma sii saggio davvero: non abbiamo bisogno di apparire sani, ma di esserlo veramente.

L’amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l’appello di aprire gli occhi sulla felicità.

Chi dice che tutto avviene per necessità non ha nessun argomento per contraddire colui che dice che non tutto avviene per necessità. Questa proposizione è, in base a quello ch’egli dice, essa stessa per necessità.

Non intorbidare i beni presenti col desiderio di quelli che ti mancano, ma considera che i beni presenti erano prima tra le cose solo sperate.

 

un autore a caso

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