Aforismi e citazioni di Ennio Flaiano
Aforismi e citazioni di Ennio Flaiano
Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di più.
L’avarizia è la forma più sensuale di castità.
Se non si è di sinistra a vent’anni e di destra a cinquanta, non si e capito niente della vita.
Cosa fareste se scopriste che l’amante di vostra moglie la tradisce con un’altra?
La moda? Il nostro modo d’essere? È l’autoritratto di una società, l’oroscopo che essa stessa fa del suo destino.
Il tiranno più amato è quello che punisce per una sua esclusiva ragione, la ragione che riguarda la propria esistenza.
Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità altrettanto valida, e l’errore un altro errore.
Lasciati un nemico per la vecchiaia.
La prostituzione ci interessa perché è la nostra condizione. Il delitto perché è la nostra aspirazione.
Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.
L’oppio è ormai la religione dei popoli.
L’insuccesso mi ha dato alla testa.
Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni.
L’evo moderno è finito. Comincia il medioevo degli specialisti. Oggi anche il cretino è specializzato.
Un critico d’arte chiese a Giorgio Morandi se era mai stato all’estero. Intendeva controllare le fonti della sua ispirazione. «Sì, » disse Morandi «ma non ci ho mai dormito. »
Pena e sospetto che suscitano le persone normali in un mondo dove interessa soltanto l’Eccezionale, in tutte le sue varietà. Così nell’uomo probo si è portati a vedere la canaglia di domani, o una canaglia che si nasconde, mentre nella canaglia di oggi si scopre un motivo di emozione. Abele viene sottoposto all’autopsia del cervello, Caino è invitato a scrivere le sue memorie.
Leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto. E ormai non sono più gli autori ad allontanarsi dai loro libri, ma i lettori.
Nell’amore di gruppo c’è almeno il vantaggio che uno può dormire.
Era un funerale così povero che forse nella bara non c’era nemmeno il morto.
Il pensare ai buoni momenti del passato non ci conforta perché siamo convinti che oggi li sapremmo affrontare con maggiore intelligenza e trarne migliore profitto.
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria.
"E vissero tutti infelici e scontenti. " Così, per non ingannare il suo bambino termina le favole.
In amore gli scritti volano e le parole restano.
L’amore comincia quando ci accorgiamo di avere sbagliato ancora una volta.
I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.
Capire la Cina non è soltanto impossibile, ma inutile.
Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
L’italiano è mosso da un bisogno sfrenato d’ingiustizia.
Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà.
Gli uomini credono di sposare la propria fidanzata, poi si accorgono di aver sposato la moglie.
Per gli italiani l’inferno è quel posto ove si sta con le donne nude e con i diavoli ci si mette d’accordo.
Il traffico ha reso impossibile l’adulterio nelle ore di punta.
Allora gli ho detto: "Senta Agnelli, faccia pure quante automobili vuole, tanto io non ho la patente".
Ci deve essere qualcosa di più noioso dei libri che si scrivono sulla Cina: la Cina stessa.
Quando certi uomini di teatro sollecitano la partecipazione viva del pubblico ai loro spettacoli dovrebbero meditare sui pericoli cui vanno incontro.
In amore bisogna non avere scrupoli, non rispettare nessuno. Se occorre, essere capaci di andare a letto con la propria moglie.
Ci lusinga di più il cieco favore della fortuna che il riconoscimento dei nostri meriti.
Sartre passa l’esistenza a entrare e a uscire dal partito comunista.
L’italiano è una lingua parlata dai doppiatori.
L’uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.
È afflitto da un complesso di parità, non si sente inferiore a nessuno.
Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù. Soltanto per questo la virtù spesso trionfa.
C’è gente che eredita la fede, come eredita i terreni, il casato, i titoli nobiliari, il denaro, una biblioteca e il castello. Fede per censo, ereditaria.
Condannato alla pena di vivere. La grazia respinta.
L’italiano, nella sua qualità di personaggio comico, è un tentativo della natura di smitizzare se stessa. Prendete il Polo Nord: è abbastanza serio preso in sé. Un italiano al Polo Nord vi aggiunge subito qualcosa di comico, che prima non ci aveva colpito.
La psicanalisi è una pseudo-scienza inventata da un ebreo per convincere i protestanti a comportarsi come i cattolici.
In Italia non esiste la verità. In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.
Io non ho una vocazione narrativa. Scrivo, che è una cosa molto diversa.
L’unico modo di trattare una donna alla pari è desiderarla come uomo.
Una donna che fugge attira l’inseguitore, anzi lo crea.
Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole.
È un cretino illuminato da lampi di imbecillità.
L’italiano ha un solo vero grande nemico: l’arbitro nelle partite di calcio, perché emette un giudizio.
Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede.
Oggi ho lasciata la mia famiglia perché ero stanco di sentirmi solo.
Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.
Fascismo: I fascisti, in Italia, sono una trascurabile maggioranza.
Lei è comunista, io aristocratico, tutte e due odiamo il popolo: la differenza è che lei riesce a farlo lavorare.
Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.
La guerra è un happening, e questo spiega il successo che ha sempre avuto.
A vent’anni si tenta la poesia, a cinquanta si pensa che bisognava insistere.
Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni.
"Diavolo, vado bene di qui per l’Inferno? ". "Si, sempre storto".
La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia.
La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
Uno scrittore professionista fa ribrezzo, perché tutto quello che mangia lo trasforma in carta.
In Italia, diceva un americano a un altro, i polli girano crudi per strada.
Spesso la donna italiana e cuoca in salotto, puttana in cucina e signora a letto.
Viviamo grazie a Dio in un’epoca senza fede.
Io non sono comunista perché non me lo posso permettere.
Gli italiani corrono sempre in aiuto al vincitore.
Quando l’uomo non ha più freddo, fame e paura è scontento.
La civiltà del benessere porta con sé proprio l’infelicità.
Io comunista? Non posso permettermelo. Non ho i mezzi.
I burocrati sono numerosi come i granelli di sabbia in riva al mare. Con la differenza che la sabbia non prende lo stipendio.
Le dittature hanno questo di buono, che sanno farsi amare.
L’arte è un investimento di capitali, la cultura un alibi.
I giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui.
Per l’aumentato benessere medio l’uomo e la donna si vanno orientando verso una morfologia utilitaria. Nelle classi giovani circolano già i modelli che verranno prodotti in larga serie nel futuro; uomini agili, sicuri, di buon affidamento e di basso consumo; donne di media statura, di facile manutenzione e dalle prestazioni standard. Lievi differenze nelle rifiniture. La natura fa ancora pochi esemplari di uomini e donne lusso, destinati allo spettacolo e al consumo collettivo d’informazione, alla pubblicità, ai rotocalchi.
La pubblicità fa più danni della pornografia perché unisce l’inutile al dilettevole.
L’omosessualità per la classe povera non è un vizio ma un modo per accedere alle classi superiori.
Se lei si spiega con un esempio non capisco più nulla.
In questi ultimi tempi Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d’estate, la gente vive all’aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade, lascia le sue automobili in quelle stesse piazze che una volta ci incantavano per il loro nitore architettonico e che adesso sembrano garages.
Niente di più triste di un artista che dice: "Noi pittori", oppure: "Noi scrittori"; e sente la sua mediocrità protetta e confortata da tutte le altre mediocrità, che fanno numero, società, sindacato.
Fra 30 anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione.
A furia di leccare qualcosa sulla lingua rimane sempre.
I nomi collettivi servono a fare confusione. "Popolo, pubblico". Un bel giorno ti accorgi che siamo noi; invece credevi che fossero gli altri.
La televisione è come il matrimonio: va bene in campagna, ma in città fa ridere.
L’amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti.
È un poeta così cattivo che sette città si rinfacciano il disonore di avergli dato i natali.
Un buon scrittore non precisa mai.
Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire.
Il successo è avere ciò che desideri. La felicità è desiderare ciò che hai.
Tutto ciò che è fuori della letteratura, all’inverso, è propaganda, od ossequio alla moda.
Vivere è una serie illimitata di errori, ognuno dei quali sostiene il precedente e si appoggia al seguente. Finiti gli errori, finito tutto.
Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.
Lo sceneggiatore è un tale che attacca il padrone dove vuole l’asino.
Mi telefona un tale per dirmi che sta facendo una piccola inchiesta e vorrebbe che gli rispondessi a questa domanda: di che nazionalità vorrei essere se non fossi italiano. La sua domanda è senza risposta. Si consoli pensando che per molti l’italiana non è una nazionalità, ma una professione.
I grandi premi non vengono mai dati allo scrittore, ma ai suoi lettori. Poveracci, se li meritano.
Il dramma della vita moderna è questo: tutti cercano la pace e la solitudine. E per il fatto stesso di cercarle, le scacciano dai luoghi dove si trovano.
Da quando l’uomo non crede più all’inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all’inferno. Non può farne a meno.
Coraggio, il meglio è passato.
La pornografia è noiosa, perchè fa del pettegolezzo su un mistero.
L’Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri.
Per apprezzare i contemporanei non bisogna essere contemporanei.
Come tutte le mattine si alzò, si guardò allo specchio e si vide bruttissima: ci mise un’ora a farsi brutta.
La religione è finita. Non c’è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora.
Bisogna amare soltanto Iddio e odiare soltanto se stessi.
Amore? Mah. . . forse col tempo, conoscendoci peggio.
Nelle mie storie d’amore una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede.
Oggi il cretino è pieno di idee.
Il miliardo non è più quello di una volta.
Credo che che la televisione abbia abbassato il livello culturale degli intellettuali.
Queste note, scritte in vari momenti, non sono qui in ordine cronologico. Quello che volevo ricordare è una strada, un film, un vecchio poeta: cose disparate che si mescolano poco chiaramente non solo nella memoria ma anche in un diario. I salti di tempo hanno dunque una loro ragione.
Chi rifiuta il sogno deve masturbarsi con la realtà.
Il successo alla moda si ottiene con la publicità e si paga con la prostituzione alla folla. Invertendo l’ordine dei fattori il successo non cambia, diventa forse più duraturo, perché sofferto. Il successo ottenuto col merito e pagato con l’indifferenza annoia il grosso pubblico e, da qualche tempo in qua, anche gli altri.
Le dittature hanno scoperto la magnanimità. Esse condannano a morte i loro nemici (il mondo freme e sussulta), e il giorno dopo li graziano. Così il mondo respira di sollievo, scodinzola di riconoscenza e rovescia altro amore sulle magnanime dittature.
Il mio motto è: Poche idee, ma confuse.
Conoscere se stesso, dopodiché diventa impossibile vivere con se stessi.
Il vero psicanalista delle donne è il loro parrucchiere.
Si può chiedere tutto e l’avrai, poco e non l’avrai.
Roma città corrotta? Non credo: troppi impiegati. Sarebbe una corruzione fondata sull’anticipo degli arretrati, su una ferma richiesta di aumenti e sull’anticipo della liquidazione. Ed è mai possibile?
un autore a caso