Aforismi e citazioni di Edward Morgan Forster
Aforismi e citazioni di Edward Morgan Forster
La morte distrugge un uomo: l’idea della morte lo salva.
Se dovessi scegliere fra tradire il mio paese e tradire il mio amico, spero di avere il fegato di tradire il mio paese.
Quando pensiamo che i morti siano traditori e assurdi, abbiamo fatto un bel pezzo di strada verso il riconciliarci con la loro dipartita.
Non scriverò mai più un altro romanzo dopo questo: la mia sopportazione della gente comune si è esaurita. Ma continuerò senz’altro a scrivere. Non avverto il minimo declino delle mie facoltà.
Sarei stato un autore più celebre se avessi scritto, o meglio pubblicato, di più, ma quest’ultima cosa l’ha impedita il sesso.
Solamente lo sportivo in atto di uccidere qualcosa vive la vita perfetta dell’aria aperta.
La proprietà feudale della terra conferiva dignità, mentre la moderna proprietà di beni mobili ci riduce nuovamente a un’orda nomade. Stiamo tornando alla civiltà del bagaglio e gli storici del futuro rileveranno come le classi medie abbiano accresciuto i propri possessi senza mettere radici nella terra, trovando forse in questo il segreto della loro povertà d’immaginazione.
Dopo esser rimasto un’ora a tavolino, tentando invano di scrivere una commedia, intendo analizzare le cause della mia sterilità. Insofferenza dell’unico soggetto che mi sia consentito di trattare: l’amore degli uomini per le donne e viceversa.
Sentirsi perdonare le proprie manchevolezze non è meno piacevole che perdonarle agli altri.
Se gli ideali rendono un giovane villano, è meglio che se ne liberi al più presto.
Era un metodo a casaccio, ma il mondo era stato costruito a casaccio e la bellezza delle montagne, dei fiumi e dei tramonti può essere soltanto la vernice con cui l’artefice inesperto nasconde le giunture.
La vita è un pubblico concerto di violino nel quale voi dovete imparare a suonare lo strumento man mano che suonate.
L’artista non è un muratore, ma un cavaliere, al quale tocca d’afferrare Pegaso d’un colpo, e non di prepararsi a lui montando puledri più docili. È un lavoro duro, violento, generalmente antipatico, ma non è sgobboneria. Perché la sgobboneria non è arte, né può portare ad essa.
Farci sentire piccoli nel modo giusto è una funzione dell’arte; gli uomini possono farci sentir piccoli solo nel modo sbagliato.
La maggior parte della vita è cosí monotona che non c’è proprio niente da dirne, e i libri e i discorsi che la descrivono come una cosa interessante sono costretti a calcare la mano, nella speranza di giustificare la propria esistenza. Dentro il suo bozzolo di lavoro o di obblighi sociali, lo spirito umano per lo piú sonnecchia, notando la differenza tra piacere e dolore, ma niente affatto vigile come vogliamo far credere. Nella giornata piú intensa ci sono momenti in cui non succede nulla, e anche se continuiamo a esclamare «Mi diverto» o «Sono atterrito», non siamo sinceri.
Si possono perdere ore preziose a contemplate futilità del genere, e al viaggiatore giunto in Italia per studiare i valori tattili di Giotto, o la corruzione del papato, può capitare di tornarsene al suo paese senza ricordare nulla se non il cielo azzurro e gli uomini e le donne che vivono sotto di esso.
Come può un solo essere umano soffrire di tutta la tristezza in cui si imbatte sulla faccia della terra, della pena che affligge non soltanto gli uomini, ma gli animali e le piante, e forse le pietre? L’anima si stanca subito, e nel timore di perdere quel poco che capisce, si ritrae verso i principî permanenti che l’abitudine o il caso hanno dettata, e là soffre.
Non prestare, regala : quando sarai morto, chi ti dirà grazie?
Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi.
Sono le persone incapaci di connettere quelle che scagliano la prima pietra.
La così detta razza bianca è in realtà rosa? grigio.
Avere dei segreti presenta questo inconveniente: perdiamo il senso delle proporzioni e non ci rendiamo più conto se il nostro segreto è importante o no.
La maggior parte dei conflitti sembrano inevitabili al momento ma futili col senno di poi.
Le donne non si sentono mai a loro agio fino a che non proclamano ad alta voce i loro torti.
La società è insormontabile. . . fino a un certo punto. Ma la sua vera vita le appartiene, e niente la può toccare. Non c’è potenza al mondo che possa impedirle di criticare e disprezzare la mediocrità. . . niente che possa impedirle di ritirarsi nello splendore e nella bellezza. . . nei pensieri e nelle convinzioni che costituiscono la vita reale. . . il suo vero io.
È geralmente riconosciuto che la Quinta Sinfonia di Beethoven è il rumore più sublime che abbia mai penetrato l’orecchio dell’uomo. Soddisfa gente di tutti i tipi e di tutte le condizioni.
Mistero non è che un termine altisonante per dire pasticcio.
Ha uno strano potere, il fidanzamento, perché influisce non solo sulle labbra, ma anche sul cuore. Si può paragonare - e le due cose si possono ben confrontare, perché hanno la stessa rilevanza - a quello che esercita su di noi il tempio di una fede diversa dalla nostra. Da fuori, possiamo deriderlo, o dichiararlo fasullo, o tutt’al più fare un pò di sentimentalismo. Ma quando siamo dentro, anche se i santi e gli dèi non sono i nostri, ci comportiamo come veri credenti, per non recare oltraggio ai veri credenti che possano trovarsi lì.
Il mio io e la mia vita devono essere dove io vivo.
Con le mance si può esagerare o tenersi troppo stretti, ma il denaro che compra l’esatta verità non è ancora stato coniato.
Nessun invito può venire altro che dal cielo; forse è inutile che gli uomini si accingano a unirsi: quel tentativo non può che allargare l’abisso tra di loro.
Per quanto intelligenti possano essere i giovani e per quanti libri possano aver letto, non potranno mai immaginare cosa significa invecchiare.
Le idee sono fatali per la produzione di caste.
La carriera meglio riuscita deve mostrare uno spreco di forza che avrebbe potuto smuovere le montagne e la meno riuscita non è la carriera dell’uomo che è stato colto impreparato, ma di quello che si è preparato e non è mai stato colto.
Un funerale non è la morte, più di quanto il battesimo non sia la nascita, o il matrimonio l’unione. Tutti e tre sono espedienti che arrivano ora troppo tardi, ora troppo presto, con cui la società registra i rapidi movimenti dell’uomo.
Se non ricordiamo non possiamo comprendere.
Voglio amare un giovane forte del basso ceto e essere amato da lui e persino ferito da lui. Ecco per che cosa ero nato, e pensare che ho voluto scriver romanzi rispettabili.
No; la verità, essendo viva, non sta a metà strada di nulla. Bisogna soltanto trovarla con puntate continue in entrambi i regni e, sebbene la misura fosse il segreto ultimo, sposarla all’inizio significa assicurarsi la sterilità.
Credere nella gente è un lusso al quale possono indulgere solo i ricchi; i poveri non possono permetterselo.
La quantità di gentilezza disponibile è limitata, proprio come è limitata la quantità di luce. Ovunque ci troviamo, noi proiettiamo un’ombra su qualcosa, ed è inutile spostarsi continuamente da un posto all’altro per migliorare le cose, perché l’ombra ci viene dietro. Bisogna scegliere un posto dove non si fa danno, e rimanerci ben saldi, affrontando la luce del sole.
Perché un romanzo deve aver bisogno di progettazione? Non potrebbe crescere liberamente? Perché ha da concludersi così come si conclude una commedia? Non potrebbe invece espandersi?
Gli unici libri che ci influenzano sono quelli per i quali siamo pronti e che sono andati leggermente oltre nel nostro particolare cammino.
La morale ci può dire che l’assassinio è peggiore del furto e classificare la maggior parte delle colpe secondo un ordine che tutti devono approvare.
Se è facile raccontare la vita, ben più difficile è viverla, e siamo tutti dispostissimi a chiamare in causa i nervi, o qualsiasi altra parola d’ordine che serva a occultare i nostri desideri.
Gli scrittori creativi sono più grandi delle cause che rappresentano.
Due applausi per la democrazia: uno perché ammette la diversità, due perché permette di fare critiche. Due applausi sono sufficienti perché non ci sarà occasione di farne tre. Solo l’amore e l’Amata Repubblica si riservano il terzo.
L’Italia può essere piena di bellissimi quadri e di chiese, ma non possiamo giudicare un paese che dai suoi uomini.
Assurdità e bellezza hanno stretti rapporti l’una con l’altra.
Noi non ci occupiamo dei poverissimi. Questi sono inimmaginabili e li possono avvicinare solo gli esperti di statistica o i poeti. La nostra storia tratta della gente di buona famiglia, o di coloro che sono obbligati a far finta di esserlo.
Le persone altruiste danno via il denaro perché sono troppo stupide o troppo pigre per spenderlo bene per se stesse.
Pensare prima di parlare è la parola d’ordine del critico. Parlare prima di pensare è quella del creatore.
A volte il nostro bisogno di un segno di comprensione è così grande che non ci importa cosa significhi esattamente o quanto dovremo pagarlo in seguito.
Quel malumore bisbetico dileguò, ma il peso nell’anima rimase: raramente i temporali rischiarano l’aria.
Proprio il fatto d’averli amati rende i morti ancora più irreali, e che quanto più appassionatamente li invochiamo, tanto più loro si allontanano.
La barriera del sesso, benché decrescente tra le persone civili, è ancora alta, e più alta dalla parte delle donne.
È difficile che i pensieri di un vetturino, per quanto acuti, influenzino la vita dei suoi clienti.
La morte distrugge un uomo, l’idea della morte lo salva.
un autore a caso